INDAGINE "Ecosistema scuola"

Legambiente, edifici scolastici vecchi
per il 36% serve manutenzione

Trento è al primo posto. Cresce il divario tra Nord e Sud

 La Stampa, 20.10.2011

BOLOGNA
Una scuola su quattro non ha impianti elettrici a norma, una su due non dispone di scale di sicurezza e circa un terzo degli edifici non è in possesso del certificato di agibilità igienico-sanitaria. Sebbene da alcuni anni è aumentato il numero di chi svolge regolarmente le prove di evacuazione (oltre il 93% degli istituti) e di chi mette in campo azioni per eliminare le barriere architettoniche, oltre il 41% delle scuole italiane si trova in Comuni a rischio sismico e solo il 10,3% è costruito secondo criteri antisismici.

Per Legambiente, che ha presentato oggi a Bologna "Ecosistema scuola", l'indagine sulla qualità delle strutture e dei servizi scolastici, il patrimonio immobiliare scolastico è e rimane vecchio: più del 60% degli edifici risale a prima del 1974 e solo l'8% è stato costruito negli ultimi vent'anni; il 36% degli edifici necessità comunque di manutenzione urgente; negli ultimi cinque anni una struttura su due è stata sottoposta a interventi di manutenzione straordinaria.

«Non si riesce ad uscire dall'emergenza - ha commentato Vanessa Pallucchi, responsabile Legambiente Scuola e formazione nel corso della conferenza stampa a Bologna -. Gli enti locali, strozzati dal patto di stabilità e il mancato trasferimento di fondi dallo stato, non riescono più a stanziare sufficienti finanziamenti per la manutenzione delle scuole e il livello di qualità dei servizi scolastici».

Nell'indagine di Legambiente è Trento la città che si aggiudica il primo posto nella classifica, grazie ai buoni risultati conseguiti da parte di tutti gli edifici scolastici che sono in possesso dei certificati di collaudo statico, agibilità, agibilità igienico-sanitaria, impianti elettrici a norma, porte antipanico e requisiti di accessibilità.

Oltre che per la buona manutenzione delle strutture, la città trentina supera brillantemente anche il test per i servizi e le buone pratiche a favore delle scuole: il 30% degli edifici è servito da pedibus; il 74% dispone di piste ciclabili nelle vie circostanti; la raccolta differenziata viene praticata in tutte le scuole; tutte le mense scolastiche sono dotate di cucina interna e utilizzano posate riutilizzabili; nel 19% degli edifici sono installati impianti di energia rinnovabile.

La fotografia di Legambiente, però, mette ancora una volta in evidenza la distanza tra le città del sud e delle isole da quelle del nord e del centro. Su 91 comuni, oltre al primo posto di Trento si piazzano nella top ten Verbania, Prato, Reggio Emilia, Pordenone, Asti, Parma, Biella, Piacenza e Terni. Spostandosi al Sud, Benevento si piazza al 21esimo posto, Lecce al 22esimo; Olbia è al posto 32 della classifica.

Cresce il numero di Comuni italiani che nel 2010 ha realizzato il monitoraggio sulla presenza di amianto all'interno delle scuole (oltre 92%) ma calano le azioni di bonifica; continua invece ad essere sottovalutata la presenza del radon (solo il 29,8% fa monitoraggio). Segnale positivo, come si evince dal rapporto dell'associazione, sul fronte dei monitoraggi delle fonti esterne d'inquinamento ambientale: i controlli degli elettrodi e delle emittenti radiotelevisive (13,3% e 11,5%) crescono rispetto l'anno precedente; decresce purtroppo quello sulle antenne cellulari (34%). I dati, precisa Legambiente, sono relativi quasi esclusivamente alle regioni del nord e del centro mentre il sud e le isole appaiono completamente deficitarii rispetto a questo tipo di monitoraggio.

La presenza di prodotti biologici nei pasti è ferma al 52%; in una scuola su tre non viene distribuita acqua di rubinetto nelle mense. In flessione il dato sulla presenza di giardini nelle aree antistanti le scuole e quello sulle strutture per lo sport (presenti nel 52% degli edifici). Il servizio di scuolabus è in decrescita costante (32%) e quello del pedibus (5%). Cresce, invece, l'utilizzo di fonti d'illuminazione a basso consumo (66%) e quello sull'impiego di fonti rinnovabili (11,5%). Per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti, risulta che per la carta la raccolta è del 75% circa, per la plastica il 64% e per il vetro il 54%.

Tornando sul tema della manutenzione, la responsabile di Legambiente per la Scuola, Vanessa Pallucchi, ha spiegato che «il primo stralcio di 358 milioni di euro del miliardo dei fondi Cipe per l'edilizia scolastica pare non essere arrivato ancora a destinazione. Il nodo aperto - ha aggiunto - rimane l'aumento dei finanziamenti previsti per la messa in sicurezza delle scuole, associato a una programmazione che individui le priorità da affrontare. Ma per far questo è necessario l'accesso ai dati dell'anagrafe scolastica che malgrado gli annunci non sono ancora noti».