DIRITTO di CRONACA

Scuola: dov'è il rigore?

Flavia Amabile La Stampa, 12.10.2011

E alla fine il rigore dov’è? Calano i bocciati: l’anno scolastico 2010/2011 si è chiuso con il 13,2% degli studenti che non hanno superato l’esame rispetto al 15% dell’anno precedente, e calano i non ammessi all’esame di maturità sono stati il 5,3% contro il 5,9 del 2009/2010.

È la fotografia degli ultimi due anni
di scuola in base ai dati che il Miur ha pubblicato sul suo sito. Il ministero sottolinea comunque che le cifre del 2011 sono da considerarsi provvisorie (quelle per la maturità, ad esempio, fanno riferimento al 94% dei candidati).

Diminuiscono i fallimenti a scuola,
dunque, ma calano anche i cento e lode, passati dai 4.396 del 2010 ai 3.914 di quest’anno. Al liceo Classico le lodi sono state 1.215 contro le 1.260 dell’anno precedente, allo Scientifico 1.695 contro 1.997.

I dati del Miur fanno riferimento agli anni
che vanno dal 2006/2007 al 2010/2011 e, facendo un confronto più generale e a lungo termine, si nota - come sottolinea il sito Tutto Scuola - che il vero profeta della severità nei voti è stato più Fioroni che la Gelmini. «Il punto di svolta - scrive il sito riferendosi agli scrutini di giugno - verso una maggiore severità – ammesso che possa essere presa a riferimento la % di bocciati come indice di severità – si è determinato nel 2007-2008, quando il ministro Gelmini era appena arrivata e giungevano invece ad effetto le misure prese dal suo predecessore Fioroni. In quell’anno la percentuale dei non ammessi alla classe successiva raggiunse il 15,5% e da allora è calata fino al 13,2% (dato provvisorio) del 2010-2011».

Il ministro si difende ricordando
che per quel che riguarda gli esiti degli esami, al calo dei bocciati (una riduzione di un punto percentuale rispetto all’anno precedente) corrisponda un aumento della percentuale dei non ammessi all’esame «a significare che comunque c’è stata una maggiore selettività». E anche nelle scuole medie - spiega il ministro - la percentuale dei non ammessi è aumentata passando dal 3,9 del 2007-2008 al 4,7% del 2010-2011.

Rigore o no, quello che appare
dalle rilevazioni effettuate da Tuttoscuola sui dati del ministero è la mediocrità dei risultati ottenuti dalla gran parte degli studenti italiani. In media ci si diploma con 75 su 100, 15 punti più del punteggio minimo e 25 da quello massimo. Un risultato che è più o meno stabile.

I voti più alti vanno al Sud
e anche in alcune regioni del centro. In Calabria la media è di 77,2, in Puglia e Marche 76,2), in Umbria 76,1. In Lombardia i voti più bassi: 73,6 in media. Lo stesso vale per i cento e i cento e lode. Sono più frequentemente assegnati ai candidati che sostengono le prove nelle Regioni del Sud - Calabria e Puglia in testa con il 9,7 e l'8,9% complessivi nel 2010/11 - mentre vengono (relativamente) lesinati a quelli che si sono presentati nello stesso anno nelle Regioni del Nord come Lombardia (4,3) Piemonte e Veneto (entrambi al 5,6).