SCUOLA

Preparavano i quiz e facevano ripetizioni
Sotto accusa esperti del concorso per presidi

Nuova grana nella contestata selezione per dirigenti scolastici. Alcuni nomi sono presenti sia nella lista di chi ha selezionato i test che in quella di chi ha tenuto i corsi di preparazione a pagamento. Un doppio ruolo molto imbarazzante

Salvo Intravaia la Repubblica, 11.10.2011

ROMA - Doppio ruolo per alcuni esperti nominati dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, per formulare le domande del contestato concorso a preside 1 al via domani mattina: hanno contribuito alla predisposizione delle oltre 5 mila domande pubblicate il primo settembre, ma hanno anche svolto corsi di preparazione a pagamento per superare la preselezione che utilizza gli stessi test. Nulla di penalmente rilevante, probabilmente, ma sarebbe stato opportuno come sostiene da mesi la Flc Cgil (i lavoratori della conoscenza) evitare "sovrapposizioni".

L'INCHIESTA 2


Lo scorso 6 ottobre, dopo la pubblicazione dell'elenco degli 89 esperti "responsabili" dei test finiti sul banco degli imputati per errori e inesattezze, la Flc Cgil poneva al ministro la seguente domanda: se, cioè, fosse "stata verificata l'eventuale incompatibilità di tali esperti con l'incarico ad essi affidato (per esempio, se erano stati impegnati nell'organizzazione e nello svolgimento dei corsi di preparazione)". "Non pensavamo a precise persone - dichiara Gianni Carlini, coordinatore dei dirigenti scolastici della Flc Cgil - quando a maggio abbiamo formulato alcune richieste, rimaste disattese, al ministro Gelmini. Solo una questione di metodo".

Ma andiamo con ordine. A luglio di quest'anno il ministero dell'Istruzione bandisce l'atteso concorso per il reclutamento di 2.386 dirigenti scolastici. Il bando prevede una preselezione attraverso una batteria di test a risposta multipla su alcuni argomenti del programma. Lo scorso primo settembre, viale Trastevere pubblica le 5.663 domande dalle quali domani saranno estratte le 100 su cui dovranno cimentarsi oltre 42 mila aspiranti presidi. La sera precedente, però, un internauta dal nickname "preoccupato" pubblica su un blog alcune delle domande che l'indomani verranno rese note dal ministero.

E su esposto presentato dall'Associazione nazionale dei funzionari di polizia si apre un'inchiesta per capire come sia stata possibile la fuga di notizie. Poi, il ministero viene preso di mira dai partecipanti al concorso che più studiavano e più scoprivano domande con risposte errate, quesiti formulati in modo dubbio e spesso criptici. Insomma, l'accusa è di avere gestito la procedura in maniera quantomeno disinvolta. E, infine, il botto finale: il 5 ottobre, a una settimana dalla prova iniziale, 975 dei 5.663 quesiti vengono espunti perché errati, formulati in modo ambiguo o confuso.

Il ministro Gelmini, che aveva fino a quel momento minimizzato, viene nuovamente preso di mira e viale Trastevere, per difendersi, pubblica l'elenco degli 89 esperti che hanno formulato i test. Secondo quanto ci risulta, il ministero ha affidato l'incarico di predisporre le domande agli esperti tra il mese di maggio e giugno. Ognuno ne ha confezionate una sessantina: per ciascuna domanda quattro risposte, di cui una sola esatta. E basta fare un giretto in internet per verificare che alcuni dei nomi dell'elenco reso noto dal ministero sono anche inseriti nei programmi dei corsi di preparazione alla prova preselettiva.

Nell'incontro del 3 luglio organizzato dal Cidi (il Centro di iniziativa democratica degli insegnanti) figura Anna Armone, alle prese con una lezione su "Diritto costituzionale, comunitario e diritto amministrativo in materia di istruzione". Semplice omonimia? E mercoledì 13 luglio 2011, stando alla locandina, Ivana Summa si è occupata di Teoria delle organizzazioni complesse: principi e strumenti per la gestione dell'istituto. E quello appena citato a titolo di esempio non sembra l'unico caso. Nulla di penalmente rilevante, ripetiamo, ma alcuni esperti contattati dal ministero per la stessa ragione hanno preferito declinare l'invito proprio perché impegnati nei corsi di preparazione a pagamento.