La protesta dei chimici

da Tuttoscuola, 24.10.2011

In una lettera aperta inviata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Istruzione e a tutti i parlamentari, le principali organizzazioni che associano i docenti di chimica ribadiscono la loro posizione sull’insegnamento della chimica nella scuola secondaria superiore.

Dopo una serie di considerazioni sull’importanza della chimica nella evoluzione dell’economia e del benessere della società moderna i firmatari della lettera affermano che “la diminuzione del numero delle ore di insegnamento della Chimica o addirittura la scomparsa della stessa dai corsi di studio in alcune tipologie di istituti superiori o ancora l’affidamento degli incarichi a laureati non chimici, porteranno ad una incrinazione della formazione scientifica degli studenti italiani”.

Perciò, prosegue il documento, “nel rispetto dei ruoli invitiamo a volere riconsiderare la politica scolastica italiana, fermando quella deriva di conoscenza chimica e scientifica in generale”.

La controproposta delle organizzazioni dei chimici non è comunque rigida: “Molte sono le soluzioni possibili”, scrivono, “e pertanto chiediamo che si istituisca un tavolo specifico di confronto tra chi è chiamato a legiferare ed i soggetti interessati a vario titolo al mantenimento ed implementazione della cultura scientifica che vede nella ricerca la sua massima espressione”.

Comunque la lettera si conclude con una “proposta minimale”, condivisa anche dal Consiglio Nazionale dei Chimici, che chiede che nei nuovi licei (scientifico tradizionale, scienze applicate e classico) l’insegnamento di Scienze naturali venga scisso in due distinti insegnamenti: “Scienze naturali (Chimica)”, da affidare ai soli docenti chimici (2° e 4° anno, classe A013-futura A-34), e “Scienze naturali (Scienze della Terra e Biologia)” da affidare a docenti naturalisti e biologi (1°, 3°e 5° anno, classe A060-futura A-50).

Per gli Istituti Tecnici e Professionali si chiede che tutti gli insegnamenti con contenuti a carattere chimico siano affidati solo ai docenti laureati in discipline chimiche e in particolare che negli Istituti Tecnici Tecnologici, indirizzo ‘Chimica, Materiali e Biotecnologie’, articolazione ‘biotecnologie ambientali’, limitatamente al solo 5° anno, l’insegnamento “biologia, microbiologia e tecniche di controllo ambientale”, venga assegnato ai soli docenti della classe A013-futura A-34, “gli unici a possedere le competenze chimico fisiche ed impiantistiche previste sia dal profilo in uscita dei diplomati che dai contenuti della disciplina previsti per il 5° anno di tale insegnamento”.