L'INTERVISTA
"Pronta ad ascoltare la protesta I cortei, i fondi, i dati taroccati, la gaffe sul tunnel. Parla Maria Stella Gelmini. "Non sono più disposta a sopportare una diminuzione dei finanziamenti". La gaffe? "Il vero errore è stata la replica. Bastava chiedere scusa e farci su un po' di ironia" Corrado Zunino la Repubblica, 9.10.2011
ROMA - Questa volta ha taciuto. In passato il
ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini aveva definito gli
studenti in piazza 1 "non rappresentativi",
"strumentalizzati dai centri sociali e dalla sinistra". Con il
ritorno, "un anno dopo", non c'è stato comunicato né dichiarazione.
"Erano 50mila, l'ha detto il ministero dell'Interno, ma il fatto
merita rispetto. Nel tempo si è perso qualsiasi rapporto con loro, e
mi dispiace. Vedo, però, che la protesta oggi si indirizza verso
cose più grandi di me: le banche, la finanza. Voglio dire che
difendendo lo status quo scolastico i ragazzi difendono una politica
egoistica. Facciano loro i valori del merito, coltivino
l'eccellenza, altrimenti sono condannati all'impoverimento".
"Non mi avventuro in un ragionamento più grande di me, dico solo che
le difese delle rendite di posizione dei professori le ritrovo pari
pari negli studenti. Vogliono una scuola egualitaria, la scuola come
sistema senza la centralità del singolo studente. Quel sistema ci ha
fatto precipitare nelle classifiche internazionali. Ma sono pronta
ad ascoltare i ragazzi".
"Non ricordo standing ovation per le riforme dei predecessori e oggi
viviamo una crisi economica inedita. Governare con i tagli è la cosa
più difficile".
"Insieme alla Sanità eravamo il ministero più costoso: il Miur
spendeva il 97% del suo budget per la spesa corrente. Su di noi
Tremonti si è esercitato con facilità".
"No, basta, i tagli sono finiti. Nel 2012 la pianta organica dei
docenti sarà stata ridotta di 80mila unità e lì ci fermeremo".
"Mah, ci spero... Credo abbia compreso la centralità della scuola e
pure sulla ricerca l'ho visto un poco più disponibile... (ride).
Comunque il mio ministero non è più in grado di sopportare
diminuzioni di finanziamenti... Stiamo già investendo, in verità,
anche se non lo scrivete mai".
"Nella legge di stabilità ci saranno 100 milioni per le borse di
studio universitarie. Stiamo trovando 400 milioni per l'edilizia
scolastica. Per gli atenei del Sud c'è un miliardo in ricerca. E i
migliori maturati, scelti dopo un test tra chi ha preso il massimo,
avranno un assegno per mantenersi all'università. Cinque, diecimila
euro l'anno. Prima nelle scuole c'erano i bidelli e le cooperative
di pulizia insieme: via il doppione, abbiamo risparmiato 200
milioni".
"Stimo Mario Draghi, ma quando gli ho chiesto di organizzare un
incontro con le banche per finanziare il fondo per il merito non lo
ha fatto. Tornerò a chiederglielo".
"Non sono riuscita a spiegare come il paese debba ricredersi sul
ruolo dell'insegnante. Ha perso valore sociale, prestigio".
"Credo che i buoni docenti debbano essere pagati meglio di coloro
che hanno solo scelto un impiego pubblico. Non riusciremo ad
aumentare gli stipendi, ma vareremo un sistema di incentivi basato
sui test Invalsi".
"Sono serena e determinata. E abituata a portare a termine i compiti
che mi vengono assegnati. Certo, per
l'incidente del tunnel dei neutrini 2 sono stata
colpita in ogni modo, e ferita. Ma non mi fermo, so che fare
politica non è un giro di valzer".
"Al primo incidente di percorso ho pagato un prezzo alto, sono stata
travolta dalla velocità di internet e dalla replica sbagliata: il
secondo comunicato parlava di polemiche strumentali e non erano
parole mie. Bastava chiedere scusa, e farci su un po' d'ironia. So
che non esiste un tunnel da Ginevra al Gran Sasso, ho visitato il
Cern e non ho visto tunnel. Bastava mettere quella parola tra
virgolette e aggiungere tecnologico, "il "tunnel tecnologico" dentro
il quale sono viaggiati i neutrini".
"Non c'è motivo per allontanarlo anche da lì, la Corte dei conti
l'ha valutato idoneo".
"È una polemica ridicola".
"Li ho visti ieri, tra una settimana saprete tutto".
"A me sembrano in crescita, ma su due piedi non riesco a darle
conferma. Non mi sono mai compiaciuta dell'aumento dei bocciati, non
sono così sciocca".
"Abbiamo tutelato gli aspiranti dirigenti, rivelando e correggendo
gli sbagli".
"La commissione che li ha prodotti non l'ho nominata io. Sono errori
gravi, non mi capacito. Gli autori non saranno retribuiti e
l'agenzia che li ha scelti sta valutando se chiedere i danni".
"Finché dura io sono qui, non governiamo per caso". "Mai". |