Sostegno/1. La precarietà non è
affatto omogenea sul territorio

da Tuttoscuola, 31.10.2011

Quando la legge ha fissato al 70% il livello di stabilizzazione dei docenti di sostegno nella scuola statale (63.086 posti fissi, sicuri e stabili su cui effettuare anche nomine in ruolo e trasferimenti con implicita garanzia di continuità didattica per gli alunni disabili), ha anche disposto che gradualmente si andasse a perequare le situazioni tra i diversi territori.

Ma le cose, a quanto sembra, non sono andate assolutamente così e, anzi, alcuni territori si sono avvantaggiati sugli altri andando ben oltre il limite di stabilizzazione con una quantità percentualmente maggiore di posti in organico di diritto, lasciando in questo modo agli altri territori la pesante precarietà dei posti in deroga.

In attesa di disporre dei dati completi di fatto, Tuttoscuola ha esaminato soltanto la situazione dei posti di diritto del sostegno (per capirci, quelli stabili), rilevando un notevole squilibrio: per una effettiva perequazione circa 8mila posti di sostegno avrebbero dovuto essere assegnati ai disabili del Centro-Nord, anziché, come avvenuto, a quelli del Sud e delle Isole.

In quel modo anche la precarietà dei posti in deroga, aggiunti annualmente senza certezza della continuità didattica, sarebbe avvenuta in termini più equi.

In quel modo anche le nomine in ruolo su posti di sostegno, anziché andare pressoché a senso unico a favore delle scuole meridionali e insulari si sarebbero distribuite anche negli altri territori.

In quel modo, insomma, anche la qualità del servizio, in termini di continuità didattica, sarebbe stata distribuita più omogeneamente sul territorio.

Ma perché il Miur ha gestito con questo squilibrio territoriale la politica del personale di sostegno? Si è trattato di una situazione frutto di spinte provenienti dal territorio, il cui effetto sul quadro d’insieme è sfuggito per disattenzione, o di scelte intenzionali, pianificate nel tempo? Sarebbero doverose delle risposte.

Ma vediamo qualche dettaglio dei dati per capire meglio.

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