Apprendistato, giovani e lavoro:
molta strada ancora da fare

da TuttoscuolaNews, n. 509 31.10.2011

Il quadro legislativo dell’apprendistato è stato ridisegnato dall’entrata in vigore del decreto legislativo n. 167/2011 (testo unico pubblicato sulla G.U. il 10 ottobre 2011) con l’obiettivo di porre fine ad una forte carenza del nostro sistema formativo. Semplificazione delle regole, centralità dei contratti, percorsi formativi personalizzati, sono gli elementi caratterizzanti della riforma. Il testo unico sull’apprendistato pone le basi per costruire una seria formazione in alternanza, articolato in apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale; apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere; apprendistato di alta formazione e ricerca.

Da più parti si afferma che il nuovo modello di apprendistato, sostenuto anche dalle misure di decontribuzione previste nel decreto sviluppo, sarà la via principale per combattere la disoccupazione giovanile e lo strumento privilegiato per avvicinare i giovani al mercato del lavoro. Anche il ministro Sacconi (Corriere della sera del 29 ottobre 2011) ha riconosciuto che occorre dare più forza all’”apprendistato per promuovere il lavoro giovanile”.

La riforma trova un prezioso completamento anche nella possibilità di utilizzo delle risorse finanziarie dei fondi interprofessionali per incentivare le aziende a contrattualizzare giovani apprendisti. La sfida, ma è realistico parlare anche di una opportunità data dall’istituto dell’apprendistato - ha sottolineato don Mario Tonini, presidente del Cnos-Fap - “è quella di riuscire a garantire ai più giovani l’accesso alla formazione e alle imprese di rinnovarsi con la formazione quale fattore concorrenziale decisivo”.