LA POLEMICA

Concorso presidi e domande errate.
Il Miur: "Ecco i nomi dei 'colpevoli'"

Per difendersi dalle critiche sul numero altissimo di quesiti sbagliati, il ministero segnala sul web l'elenco degli esperti che hanno preparato i testi per la selezione. Il sindacato attacca e chiede "sanzioni"

Salvo Intravaia la Repubblica, 7.10.2011

Sul concorso per preside piovono polemiche e critiche da tutte le parti sul ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, dopo l'articolo di Repubblica.it sui quiz. Il caso era nato dal fatto che nella prima parte della selezione concorsuale, ben 975 delle 5.663 domande pubblicate il primo settembre - tra le quali saranno estratte le 100 oggetto della preselezione e che sono servite da esercizio per gli oltre 42mila candidati - sono risultate errate, formulate in maniera poco chiara o ambigue. Un numero di errori (quasi una domanda su 5) che è sembrato eccessivo per un concorso così importante.

Il ministero ha prima diffuso un comunicato stampa per prendere le distanze dalla figuraccia e poi ha rivelato sul web i nomi dei diretti "responsabili" dei troppi quesiti "sbagliati". "Il Ministero - recita la nota - ha operato una revisione totale delle 5.663 domande predisposte da una commissione esterna di esperti di varia estrazione, la cui composizione è consultabile su internet. Non si può pertanto attribuire al ministero - prosegue la nota - esattamente il contrario di quanto è avvenuto e che è facilmente verificabile. Con una news pubblicata sul sito dell'Ansas (l'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica, un tempo Indire) [http://www.indire.it /alert/#1829 ] è possibile scorrere l'elenco degli esperti incaricati di redigere le domande per le prove preselettive del concorso per il reclutamento di dirigenti scolastici".

In questo modo il ministro e il suo staff cercano di tirarsi fuori dalle polemiche degli ultimi giorni. E non mancano le sorprese. In affetti, le domande erano state affidate a persone di tutto rispetto. Ma, allora, perché tanti errori e sbavature? Tra gli estensori delle oltre 5mila domande troviamo ben 24 docenti universitari, 17 dirigenti scolastici e 5 ispettori ministeriali. Più 11 ricercatori, 5 avvocati, 20 docenti e persino un consigliere del ministro: Max Bruschi. In tutto, 89 persone che nel lungo elenco sono anche affiancate all'area di pertinenza delle domande.

Intanto, sindacati ed esponenti politici hanno espresso tutto il loro disappunto per una procedura che servirà a reclutare 2.386 dirigenti scolastici. Per Francesca Pugliesi del Pd, "il Miur è al collasso e occorre rinviare il concorso per eliminare i quesiti ideologici". "Attendevamo e sollecitavamo ormai da tempo l'urgenza del concorso a dirigente scolastico, visto che - afferma Pugliesi - ormai sono troppe le scuole statali italiane non governate a causa delle eccessive reggenze. Purtroppo però l'eliminazione di 976 quesiti errati dalla prova concorsuale, che certifica il collasso della struttura del ministero governato da Mariastella Gelmini, ci obbliga a chiedere un breve rinvio perché la prova si possa svolgere in condizioni di serietà, rigore e pari opportunità".

Per l'esponente dell'opposizione "dopo la pubblicazione notturna dei test abbiamo dovuto rilevare peraltro che restano in vita ancora numerosi quesiti 'd'opinione', che attendono risposte quanto meno 'ideologiche'. Come per esempio la domanda 170: la capacità di negoziare e promuovere il cambiamento all'interno della scuola dipende esclusivamente dal carisma del dirigente (risposta giusta) non dalla bontà delle relazioni tra i componenti (risposta sbagliata)! Diciamo - conclude Pugliesi - che con il 'leader carismatico' abbiamo già devastato un paese ... eviteremmo di riproporre la stessa amara medicina alla scuola!".

Per Massimo Di Menna, della Uil scuola, si tratta "di un modo di procedere che non rispetta l'impegno di tanti insegnanti. Un sistema tutto carte e norme che va radicalmente cambiato. Un pasticcio, nei modi e nella sostanza: nei modi perché non si è tenuto in alcuna considerazione l'impegno e lo stato d'animo dei docenti che si accingono a partecipare al concorso; nella sostanza perché su 5mila domande predisposte dal ministero, il ministero stesso, a distanza di poco meno di una settimana dalla prova, ne ha individuate come 'errate' e quindi ritirate ben mille. C'è da chiedersi, che cosa succederebbe se un insegnante nel predisporre le domande per i propri studenti ne sbagliasse il 20 per cento?".

Anche Francesco Scima, leader della Cisl scuola, chiede "più rispetto per i candidati". "I fatti che si sono registrati in merito alla predisposizione delle prove preselettive del concorso a dirigente scolastico - afferma Scrima - destano numerose perplessità e preoccupazioni. Le condizioni nelle quali i docenti candidati andranno a sostenere la preselezione, che oggi tutti invocano seria e trasparente, non depongono bene per un sereno svolgimento del concorso, con il rischio concreto che si apra un nuovo contenzioso. Decida il ministero - conclude l'esponente Cisl - se ci sono ancora i requisiti per andare avanti, garantire certezza del diritto e rispetto del lavoro e dell'impegno degli insegnanti".

Sul concorso si ricompone anche l'unità sindacale. "Il ministero, dopo aver cercato di minimizzare sugli errori per la prova preselettiva, rassicurando che erano poco più di un centinaio, ha finalmente pubblicato il dettaglio delle domande eliminate". E "poiché non c'è stata trasparenza ed alle nostre richieste scritte non è stata data mai alcuna risposta", il sindacato di via Serra chiede di conoscere "i criteri in base ai quali sono stati individuati gli esperti incaricati di predisporre le 5.663 domande", "i costi di tale operazione", "se è stata verificata l'eventuale incompatibilità di tali esperti con l'incarico ad essi affidato (se erano stati impegnati, per esempio, nell'organizzazione e nello svolgimento dei corsi di preparazione" e, infine, "se, per i numerosi errori commessi, è stata prevista a loro carico una penalità economica".