Draghi: Per la carriera dei giovani
contano più i genitori, che gli studi

da Tuttoscuola, 7.10.2011

Le difficoltà dei giovani sono preoccupanti, perché le loro prospettive sono incerte e si sta mettendo a rischio il loro futuro e quello del Paese. È l'allarme lanciato dal governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, secondo cui "le difficoltà incontrate dalle giovani generazioni devono preoccuparci. La crisi che dal 2008 ha colpito l'economia mondiale ha acuito drammaticamente il problema perché i giovani sono fra coloro che ne subiscono i contraccolpi più forti".

"Specialmente nel nostro paese - ha sottolineato Draghi in un convegno a Sarteano (Siena) - le prospettive di reddito delle nuove generazioni sono più che mai incerte; il loro contributo alla crescita è frenato in vario modo dai nodi strutturali che strozzano la nostra economia. Si stanno sprecando risorse preziose - ha aggiunto - stiamo mettendo a repentaglio non solo il loro futuro ma quello del paese intero".

Per i giovani, ha aggiunto il futuro presidente della Bce, "c'è un problema di inutilizzo del loro patrimonio di conoscenza, della loro capacità di innovazione. La bassa crescita dell'Italia negli ultimi anni - ha concluso - è anche riflesso delle sempre più scarse opportunità offerte alle giovani generazioni di contribuire allo sviluppo economico e sociale con la loro capacità innovativa, la loro conoscenza, il loro entusiasmo".

Draghi ha anche ricordato che la famiglia è "una difesa" per i giovani dai contraccolpi della crisi ma stanno aumentando le disuguaglianze nelle condizioni di partenza, tanto che il successo professionale dipende più dal luogo di nascita e dai genitori che dal titolo di studio: "La famiglia costituisce anche un riparo dalle temperie dell'economia. Ma se il miglioramento del proprio tenore di vita non avviene tramite l'accumulazione di risorse collegate al proprio lavoro come accadeva più frequentemente cinquant'anni fa, quando i patrimoni familiari erano modesti e i tassi di crescita del reddito elevati, si generano problemi di equità".

"Se per alcuni giovani - ha spiegato Draghi - una maggiore rilevanza della ricchezza ereditata può costituire una forma di compensazione rispetto alle minori opportunità di guadagno, in generale tende ad accrescere le disuguaglianze nelle condizioni di partenza. Il legame tra i redditi da lavoro dei genitori e quelli dei figli è in Italia tra i più stretti nel confronto internazionale, più vicino – ha aggiunto - ai valori elevati osservati negli Stati Uniti e nel Regno Unito che a quelli stimati per i paesi nordici e dell'Europa continentale".

"Il successo professionale di un giovane - ha concluso il futuro presidente della Bce - appare dipendere più dal luogo di nascita e dalle caratteristiche dei genitori che dalle caratteristiche personali come il titolo di studio conseguito".