TFA alcuni chiarimenti in vista dell'avvio dei corsi di preparazione alle prove di accesso. dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 21.10.2011 Per evitare facili speculazioni che possono creare false aspettative nei confronti dei colleghi e di tutti coloro che sono interessati all’abilitazione per l’insegnamento ricordiamo che:
La legge 10/9/2010 sulla nuova formazione iniziale degli insegnanti doveva essere un punto di riferimento di lungo periodo per la definizione di percorsi certi per il conseguimento dell’abilitazione per tutti coloro che intendevano seguire la carriera di insegnante nel nostro Paese. Dopo la chiusura del carrozzone delle SSIS era necessario provvedere con un provvedimento che consentisse all’Italia di avere un vero percorso di formazione. Negli ultimi quattro anni in Italia, unico paese dell’area UE, è mancato completamente un percorso di formazione abilitante. Abbiamo così assistito alle scandalose abilitazioni conseguite a pagamento in Spagna o in altri paesi dell’UE che venivano riconosciute in Italia mentre migliaia di insegnanti non abilitati continuavano ad essere utilizzati nelle supplenze in terza fascia. Gilda degli Insegnanti aveva dato un giudizio moderatamente positivo alla prima stesura del provvedimento, ma aveva messo in rilievo molte contraddizioni e i pericoli che potevano caratterizzare soprattutto la situazione transitoria, quella relativa agli accessi ai TFA nell’immediato (non abilitati in possesso dei titoli previsti per l’inserimento nelle graduatorie di istituto, congelati SSIS, abilitati che intendevano conseguire un’altra abilitazione, ecc.). I decreti attuativi già approvati e quelli in arrivo hanno stravolto lo spirito originario della legge di riforma. Di fatto i famosi TFA (tirocini formativi attivi) sono diventati la riproposizione delle vecchie SSIS con la differenza che le SSIS erano biennali, mentre i TFA sono annuali. Ritornano inalterate tutte le dinamiche che avevano fatto diventare le SSIS una fonte di guadagno per le università, centri di potere baronale, occasioni di “carriera” per i formatori. Gli ultimi interventi politici (frutto soprattutto delle spinte di Comunione e Liberazione e di alcune università e di associazioni legate a contesti specifici territoriali) hanno fatto lievitare il contingente dei posti messi a disposizione per i TFA che inizialmente dovevano essere strettamente legati alle effettive disponibilità di posti vacanti per l’insegnamento nella scuola statale. Ciò nonostante i posti disponibili per i TFA appaiono ancora largamente insufficiente a soddisfare l’enorme richiesta che viene dai colleghi non abilitati e da chi intende prendere un’altra abilitazione. Per partecipare ai TFA bisogna affrontare un test nazionale a risposte chiuse su argomenti di “cultura generale” che ha il compito di falcidiare la massa iniziale di aspiranti, una prova scritta organizzata dalle università e una prova orale . In pratica un vero e proprio concorso ordinario!
Superato questo concorso
gli ammessi devono poi seguire corsi e periodi di tirocinio pagando
ovviamente le università che in questa fase di tagli alla spesa per
l’istruzione vedono i TFA come insperata occasione per avere
finanziamenti e per difendere in parte i loro organici. Alcuni
parlano di cifre spropositate (3.000 – 5.000 €)….
Gli iscritti avranno informazioni dirette tramite mail o sms.
Gilda degli Insegnanti di Venezia
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