L'intervento

Ue, fumo sulla scuola

 Pasquale Almirante La Sicilia, 30.10.2011

Anche la scuola è entrata tra i nove punti della lettera che il nostro Governo ha recapitato all’Ue per sedarne le richieste di stabilizzazione economica e, nonostante si tratti di poche righe, la cosiddetta “valorizzazione del capitale umano” non è piaciuta a nessuno, sindacati tutti in prima fila che però grazie a questo paragrafetto sembra abbiano raggiunto la perduta unità, incominciando già a limare gli slogan per un probabile sciopero unitario della istruzione. Per la Cisl infatti sarebbero “affermazioni vaghe, fumose e ambigue che non servono alla scuola” ma che nello stesso tempo preoccupano quando si dice: “L’accountability delle singole scuole verrà accresciuta (sulla base delle prove Invalsi), definendo per l’anno scolastico 2012-13 un programma di ristrutturazione per quelle con risultati insoddisfacenti”.

Significa forse che non verranno date risorse alle scuole la cui rendicontazione (accountability) non raggiunga risultati non si capisce di che natura? E come e chi decide il livello di soddisfazione, l’Invalsi? O forse Gelmini intende implementare la valutazione delle scuole secondo il metodo sperimentato l’anno scorso con alcune scuole “cavia” che, dopo ben due vani tentativi, alla fine si sono trovate per puro spirito di servizio? Stesso discorso varrebbe per i docenti ai quali sarebbe “elevato, nell’arco d’un quinquennio, impegno didattico e livello stipendiale relativo”. E quale sarebbe questo impegno didattico se non l’aumento del monte ore che, limitando ancora ulteriori immissioni in ruolo, e quindi lavoro per tanti giovani precari, restituirebbe forse qualche spicciolo in più? Oppure riguarda l’altro metro valutativo rivolto ai docenti, anch’esso già sperimentato, ma della cui efficacia nessuno è rimasto soddisfatto, considerata pure la sua farraginosa, ambigua e maldestra applicazione? Sicuramente il Governo intende procedere sulla strada non solo dei tagli alla scuola, come del resto si può ancora constare, ma anche con il blocco del contratto di lavoro e degli adeguamenti stipendiali legati all’inflazione, rafforzati dall’alt agli scatti periodici per l’anzianità di servizio, costruendo di contro meccanismi aleatori di premialità affidati all’Invalsi. Grida vendetta infine il rigo sul reclutamento e la selezione del personale del cui colpevole affossamento della relativa legge il vero e unico colpevole finora è stato il ministero, sordo alle pressanti richieste di tutto il mondo della scuola. Molto fumo nella lettera all’Ue sulla scuola e con arrosto così bruciato da non poterne sentire nemmeno il sale.