Valutazione delle scuole attraverso di Anna Maria Bellesia La Tecnica della Scuola, 25.10.2011 Del “merito” il ministro Gelmini fa da sempre la bandiera del suo mandato: “Vareremo un sistema di incentivi basato sui test Invalsi” è la soluzione prospettata più recentemente. “Solo propaganda” commenta scettico il coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti Rino Di Meglio. Della “Sperimentazione del merito” si è parlato e discusso nel corso del convegno che il 25 ottobre si è svolto a Vicenza, organizzato dalla Gilda degli insegnanti, in attesa che siano resi noti ufficialmente gli esiti dei due progetti sperimentali avviati dal Ministero lo scorso anno. Il progetto “Valorizza”, destinato alla valutazione dei docenti, e si è concluso con l’assegnazione di un incentivo economico pari ad una mensilità lorda di stipendio per i docenti selezionati (276 su 905 pari al 30%). Su questo, la Fondazione per la Scuola della Compagnia di S. Paolo e l’Associazione TreeLLLe hanno svolto una ricerca scientifica, i cui risultati dovrebbero essere pubblicati a breve. Il progetto “Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle scuole” prevede invece la misurazione del “valore aggiunto contestuale” apportato dalle scuole coinvolte nell’arco di un triennio, misurato attraverso le rilevazioni Invalsi e le analisi valutative condotte da un team di osservatori esterni. È su questo che punta maggiormente il ministro Gelmini “ai fini della definizione e generalizzazione dei processi di misurazione delle performance delle scuole”, come enunciato anche nella recente Direttiva all’Invalsi del 3/10/2011. Gli incentivi vengono assegnati al 25% delle scuole sulla base dei risultati, nella misura di 35mila euro al primo anno e di 65mila euro al terzo anno (CCNI del 12/7/2011). Gli importi dovranno poi essere distribuiti al personale coinvolto attraverso la contrattazione di istituto. Ma qui viene il bello. Infatti, se da un lato il risultato è conseguito dalla scuola nel suo complesso, dall’altro i parametri di distribuzione delle risorse accessorie sono quelli fissati dal Dlvo 150 di Brunetta, per cui un buon 25% di personale resterà comunque escluso. Al convegno era presente anche il coordinatore nazionale Rino Di Meglio, che circa i due progetti sul merito è stato piuttosto tranchant: “Non c’è un chiaro progetto politico, non c’è un attendibile sistema di valutazione, non ci sono le risorse”. Si andrà avanti “all’italiana” giusto per dire all’opinione pubblica che si è fatto qualcosa. La tematica è stata affrontata sotto i vari aspetti: “Analisi critica delle proposte sul merito già sperimentate nell’anno scolastico 2010/2011” (Gianluigi Dotti); “Modelli e proposte sulla valutazione delle Scuole e dei Docenti” (Fabrizio Reberschegg), osservazioni sul “Merito all´italiana” (Francesco Lovascio). La seconda parte del convegno riguardava invece la tematica della “La responsabilità civile e penale dei docenti in servizio” alla luce di vecchie e nuove norme. |