La mensa, lo scuolabus, la sicurezza Indagine in 91 comuni capoluogo su qualità e servizi delle strutture: vince Trento, ma Emilia e Piemonte si spartiscono la top ten. Bologna al 64° posto in graduatoria la Repubblica di Bologna, 20.10.2011 Prima in classifica Trento, tre città emiliane e tre piemontesi nella top ten, mentre Bologna arranca. E' la fotografia scattata da Legambiente con "Ecosistema scuola", un'indagine nella quale non si valutano tanto l'offerta formativa e il ruolo degli insegnanti, quanto la salubrità degli ambienti e la qualità di strutture e servizi degli istituti, dalla scuola d'infanzia alle superiori. Fra i paramentri presi in considerazione la destinazione d'uso originaria, la presenza di spazi per le attività sportive e di spazi verdi, la necessità di manutenzione e le certificazioni; ma anche la disponibilità di servizio scuolabus o pedibus, i pasti biologici in mensa, l'utilizzo di fonti di energia rinnovabile, la presenza di fonti di inquinamento. Premiate Trento, Verbania, Prato, Reggio Emilia, Pordenone, Asti, Parma, Biella, Piacenza e Terni. E fra le prime venti città, sei sono piemontesi e cinque emiliane. Sicurezza. Solo il 54,12% (previsione 2011 sugli anni precedenti) gli edifici in possesso del certificato di agibilità. Una scuola su quattro non ha ancora impianti elettrici a norma, una su due non dispone di scale di sicurezza e circa un terzo degli edifici non è in possesso del certificato di agibilità igienico-sanitaria. Supera il 93% invece la percentuale delle scuole che svolgono regolarmente le prove di evacuazione; cresce, ma rimane sotto il 20%, la percentuale di chi programma interventi volti a eliminare le barriere architettoniche. Edifici. Il 5% delle scuole è stato costruito prima del 1900, e ha quindi almeno 110 anni; solo l'8% è stato costruito negli ultimi vent'anni, si arriva al 38% tornando indietro fino al 1974. Efficienza. Percentuali risibili per quanto riguarda la costruzione di edifici secondo criteri di bioedilia (sotto lo 0.5%) o secondo criteri antisismici (10%); in uno su quattro invece è stata eseguita la verifica di vulnerabilità. In mensa. Nel 2011 solo il 6% delle scuole ha scelto di portare in tavola cibi interamente biologici, il 5% utilizza piatti in mater-bi. Servizi per la scuola. Una scuola su tre ha un servizio di scuolabus, il 5% di pedibus; quasi un istituto su cinque ha attivato il servizio di nonni vigili per aiutare i più piccoli negli attraversamenti pedonali. In Emilia-Romagna. Piacenza sale nella top ten – nel 2010 si trovava al 20° posto – anche grazie alle politiche energetiche attuate, tra cui l’installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile negli edifici scolastici. Bene Forlì e Ravenna, rispettivamente al 12° e 15° posto, mentre Modena arriva al 36° e Ferrara passa dal 31° al 58° posto. Molto indietro Bologna (62esimo posto) e Rimini, che cade dal 45° al 64°. Nel 2011 la regione ha stanziato in media per ogni edificio circa 20mila euro per la manutenzione straordinaria, e circa diecimila per quella ordinaria, in media nazionale. Si registra però una notevole diminuzione degli investimenti rispetto al 2010, quando i fondi stanziati furono 53mila per la manutenzione straordinaria e 18mila per quella ordinaria. Solo il 15% degli istituti utilizza energia da fonti tinnovabili, bene invece il risparmio energetico e la raccolta differenziata (in 9 scuole su 10 quella della carta, in 7 su 10 quella della plastica). Nel 64% delle mense scolastiche dei capoluoghi regionali si servono pasti biologici, un risultato tuttavia lontano dalle punte di eccellenza e dagli obiettivi fissati dalla legge regionale 29/2002. Al contrario nella quasi totalità di esse (99,72%) si beve acqua del rubinetto. La fotografia di Legambiente. L'indagine, che ha riguardato 91 Comuni capoluogo, e che si riferisce al 2010, e che non può non tener conto dei tagli ai finanziamenti per la manutenzione delle scuole. "Il primo stralcio di 358 milioni di euro del miliardo dei fondi Cipe per l’edilizia scolastica - spiega Vanessa Pallucchi, responsabile Legambiente Scuola e Formazione - pare non essere arrivato ancora a destinazione. Il nodo aperto rimane l’aumento dei finanziamenti previsti per la messa in sicurezza delle scuole, associato a una programmazione che individui le priorità da affrontare. Ma per fare questo è necessario l’accesso ai dati dell’anagrafe scolastica, che malgrado gli annunci non sono ancora noti. Per questo chiediamo ancora una volta che l’anagrafe sia finalmente pubblicata, anche con dati parziali, riconoscendo ai cittadini il diritto di sapere le condizioni reali delle nostre scuole”. |