Ragioneria dello Stato, da Tuttoscuola, 22.11.2011 Nell'era del risparmio e dei tagli al pubblico impiego, la parte della 'cenerentola' spetta alla scuola. Lo confermano i dati ufficiali della Ragioneria dello Stato. Il resoconto, contenuto nel conto annuale 2008-2009-2010, rivela che l'anno scorso in generale la consistenza del personale a tempo indeterminato si è contratta di circa 44.800 unità e, considerando anche il tempo determinato della scuola, la flessione si è accentuata notevolmente arrivando a sfiorare le 58.700 unità. In particolare, sul fronte del personale a tempo indeterminato, le tabelle rivelano che al 31 dicembre 2010 nella scuola era in servizio il 7,7% in meno del personale e nelle università il -7,4%. Solo le forze armate registrano una crescita del personale in servizio permanente effettivo (+1.200 unità); i soli altri comparti ad aumentare sono l'Afam (+400 unità) e la Presidenza del Consiglio dei Ministri (+170 unità). Tutti gli altri comparti sono in calo più o meno accentuato. Di circa 5.000 unità ciascuno si riducono il Servizio Sanitario, gli Enti locali con il contratto nazionale, i Ministeri, le Università e i corpi di Polizia. Gli Enti pubblici non economici perdono poco meno di 2.000 dipendenti, mentre le Agenzie fiscali ne cedono oltre 700. I restanti comparti registrano riduzioni assolute inferiori, sebbene possano essere di peso rilevante rispetto alla consistenza del comparto. La contrazione del personale a tempo indeterminato nella scuola (-2,0%, corrispondente a -17.250 unità) è comunque la principale determinante della riduzione registrata in tutto il pubblico impiego. Continuando la tendenza dello scorso anno, si è fatto un minor ricorso anche al personale a tempo determinato (-7,3%, pari a -14.200 unità). Il livello assoluto di tale personale (180.908 unità) è il più basso registrato nel decennio. Infine, le immissioni in ruolo effettuate dal ministero dell'Istruzione sono state circa 16.500, pari a quelle dell'anno precedente e circa la metà di quelle del 2008, mentre le cessazioni del personale a tempo indeterminato (circa 33.300) si sono ridotte del 25% rispetto all'anno precedente. |