Scuola: pagelle, sviluppo
e tagli odiosi della Gelmini

di Franco Labella l'Unità, 8.11.2011

Tagli odiosi

In tutti gli anni del suo ministero la giovane scrittrice di favole ha usato solo le forbici. Ne è consapevole lei stessa (v. Spicchi precedenti) e non sarà un caso se, sul Web ed alle manifestazioni in difesa della scuola pubblica statale, i cartelli con l’immagine aureolata del giovane Ministro e la scritta “Sarta subito” l’hanno fatta da padrone nell’iconografia trasteverina. Del resto i tagli hanno colpito la scuola senza eccezione alcuna. Siamo arrivati all’assurdo che, primo ed unico caso nella storia italiana dei cambiamenti dei percorsi scolastici, sono state tagliate le ore non solo dei nuovi curricula ma persino dei vecchi percorsi non interessati al riordino gelminiano. Basta chiedere agli studenti degli istituti tecnici e professionali del vecchio ordinamento e si scopre che pure a loro, che avevano iniziato un percorso diverso dai nuovi, sono state tagliate ore di insegnamento stravolgendo, in corso d’opera, il quadro orario delle discipline. Insomma tagli per tutti. Ci sono,però, degli tagli che, oltre che insopportabili come gli altri, sono veramente odiosi. Sono quelli che colpiscono le famiglie degli studenti portatori di handicap e bisognosi, perciò, dell’azione degli insegnanti di sostegno. Aumento del numero degli alunni anche nelle classi con la presenza di alunni diversamente abili e riduzione delle ore di sostegno sono state e sono una costante. Qualche giorno fa, però, una notizia nuova e confortante. Finora il giovane Ministro aveva dovuto adeguarsi a una serie di sentenze dei tribunali che avevano semplicemente imposto, accogliendo la richiesta delle famiglie ed in base ai principi costituzionali, di aumentare le ore di sostegno malamente ridotte negli organici. L’abbiamo già scritto: l’Oscar delle sconfitte nei TAR e al Consiglio di Stato al giovane Ministro, pure avvocato, non glie lo toglie nessuno. La notizia nuova è che ora l’Amministrazione è stata condannata, per la prima volta, oltre che ad aumentare le ore di sostegno anche al risarcimento dei danni alle famiglie di alunni diversamente abili. Insomma la giovane scrittrice di favole è riuscita in una impresa. Tagliando tagliando è riuscita a creare le condizioni per spendere di più. E visto che come dice B. i giudici sono “comunisti”, finisce che ora si risveglia pure la Corte dei Conti...

Pagelle e sviluppo

La scuola pubblica statale salverà il Paese. Parola del giovane Ministro. Aiuto, sarà impazzito l’autore degli Spicchi? Può essere, a furia di subire tagli qualche equilibrio mentale può pure saltare ma rassicuro i lettori: sono in grado di intendere e volere. L’idea del salvataggio economico da parte della scuola pubblica statale m’è venuta leggendo la notizia che del nebuloso decreto per lo sviluppo, un parto travagliato quasi paragonabile all’Araba Fenice, si conosce con certezza finora una sola misura. E’ quella che obbligherà, dal 2013, tutte le scuole statali ad abolire le pagelle di carta ed a sostituirle con quelle elettroniche consultabili su Internet. Da docente di Economia ho cominciato a fantasticare: aiutiamo lo sviluppo perché così fabbricanti di computer e software avranno un mercato più ampio. “Cchiu’ (mi stava scappando “pilu”) tecnologie pe’ tutti” per dirla con Cetto. Aiutiamo lo sviluppo perché così la mitica casalinga di Voghera sarà “costretta” ad usare Internet. Aiutiamo lo sviluppo perché migliora la Pubblica Amministrazione. Poi, però, il docente di Economia s’è fatto prendere dallo scoramento ed ha pensato alla carta igienica portata da casa, alle scuole che come a Roma qualche giorno fa non resistono manco agli acquazzoni ed anche alle segreterie sguarnite per i tagli. Per non parlare del cassintegrato che non può pagarsi Internet per vedere i voti del figlio. E senza considerare che una recente ricerca ha certificato che il 50% degli adulti italiani oltre i 40 anni non usa Internet. A questo punto mi si è accesa la lampadina: vuoi vedere che anche questa delle pagelle on line è una bella favola?