L'intervento

Scuola, solo tagli

 Pasquale Almirante La Sicilia, 13.11.2011

Il Miur ha emanato nei giorni scorsi l'Atto di indirizzo per il triennio 2012/14, il documento con le priorità politiche per raggiungere gli obiettivi di distribuzione delle risorse e della programmazione delle attività future dal 2012. Sono otto in tutto le urgenze segnalate dal ministero: dalla attuazione della riforma del primo e del secondo ciclo alla valutazione del sistema scolastico, sia in riferimento agli apprendimenti degli alunni e sia alla valutazione delle scuole, dei docenti e dei presidi; dal contenimento della spesa alla educazione alla cittadinanza e alla legalità con la lotta alla dispersione scolastica; dalla valorizzazione del piano per la digitalizzazione delle scuole alla ottimizzazione dell'offerta formativa degli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica e alla valorizzazione dei poli di eccellenza. Un atto di indirizzo che agli effetti pratici conferma quanto finora il governo ha attuato sulla istruzione e che è visto con grande sospetto in primo luogo dai sindacati che ancora non riescono a decifrare in termini precisi il riferimento alla valutazione del personale e delle scuole, questioni già inserite nella generica lettera inviata alla Commissione europea, mentre sulla dispersione pochissimo è stato realizzato. Anzi, l'accentuazione della Gelmini sulle bocciature, che secondo lei favorirebbero il merito, ha invece depresso questa prospettiva, voluta dagli Stati Ue a Lisbona nel 2000: ci si era impegnati a ridurla al 10% entro il 2012 ma attualmente in Italia viaggia intorno al 16% (con punte del 19% al Sud).

E se l'atto di indirizzo impensierisce, la norma contenuta nel maxiemendamento alla legge di stabilità lascia perplessi in quanto stabilisce la possibilità del ricorso alla cassa integrazione e poi il licenziamento dei dipendenti pubblici in esubero. Se dunque un prof non trova la cattedra anche in ambito regionale, andrà in cassa integrazione con l'80% dello stipendio che perderà del tutto se entro due anni non si libererà un posto per lui. Dopo la falcidia di 140.000 posti di lavoro tra docenti ed Ata, nel comparto della conoscenza si pesca con reti a strascico per risanare il bilancio, ignorando che la globalizzazione ha bisogno di cultura e di ricerca per sconfiggere la concorrenza e che i modelli di sviluppo verdeggiano sui campi dell'innovazione che solo una istruzione efficiente ed efficace può rinverdire.