Reato d’ingiuria per la maestra di L.L. La Tecnica della Scuola, 6.11.2011 Con una sentenza che ha dell’incredibile, la Corte di Cassazione ha condannato una maestra al pagamento di 600 euro di multa, al risarcimento del danno e al pagamento delle spese processuali, per aver apostrofato un proprio alunno con il termine “scioccarellino”.
Secondo quanto si legge nella sentenza n. 38297 del 24 ottobre 2011,
la parola utilizzata sarebbe da considerarsi offensiva e
suscettibile anche di condanna per ingiuria (ex art. 594 del codice
penale) se pronunciata, come nel caso in questione, da una persona
adulta nei confronti di un minore, per di più davanti ai suoi
coetanei. La quinta seziona penale della Cassazione ha, infatti, dato torto alla maestra, sostenendo che “la potenzialità offensiva di una determinata espressione non può essere valutata in astratto, ma deve essere contestualizzata e apprezzata in concreto, in relazione alle modalità del fatto e a tutte le circostanze che lo caratterizzano”. Per tale ragione, dunque, anche se “l’epiteto in questione appare astrattamente di debole portata offensiva, deve però rilevarsi come nel contesto dei fatti esso fu idoneo a manifestare un disprezzo lesivo del decoro della persona, tanto più in quanto diretto verso un minore di età e in presenza dei suoi coetanei”. |