La proposta delle Regioni risolve Mario Piemontese, 2.11.2011 La proposta delle Regioni in merito alle modalità attuative relative al dimensionamento scolastico imposto dalla Legge n. 111/2011, si può facilmente sintetizzare in 3 punti. 1. Ogni Regione dovrà dimensionare le scuole dell'infanzia o del primo ciclo in modo tale che a livello regionale, non provinciale, né comunale, né tanto meno a livello di singolo istituto, il numero medio di alunni per istituzione scolastica sia pari a 1.000. In altri termini a livello regionale dividendo il numero di alunni per il numero di istituzioni scolastiche, il risultato che si deve ottenere è 1.000. 2. Se la media regionale di 1.000 alunni per istituzione scolastica è rispettata, allora non è necessario accorpare a tutti i costi direzioni didattiche e scuole medie autonome per costituire istituti comprensivi. 3. Le Regioni si impegnano a raggiungere l'obiettivo entro l'a.s. 2014/2015.
La proposta delle Regioni non modifica l'obiettivo nazionale, ma neppure quello per ogni singola Regione. Rispetto alla proposta del MIUR del 7 ottobre, le Regioni propongono che la media di 1.000 alunni per istituzione scolastica non debba necessariamente essere rispettata da ogni singola Provincia. Alcune Regioni (Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Marche e Liguria) per raggiungere l'obiettivo dovranno ridurre il numero di istituzioni scolastiche dal 2 al 7%. Altre (Piemonte, Veneto, Lazio, Basilicata, Friuli, Sardegna e Abruzzo) dal 13 al 21%. Altre ancora (Campania, Molise, Calabria, Sicilia e Puglia) dal 29 al 32%.
E' chiaro che per alcune Regioni sarà relativamente facile
raggiungere l'obiettivo, per altre difficile, mentre per altre
ancora praticamente impossibile.
La proposta delle Regioni risolve quindi il problema del
dimensionamento scolastico imposto dalla Legge n. 111/2011? Perché la proposta delle Regioni è così debole? Potrebbero le Regioni rifiutarsi di dimensionare la rete scolastica nel rispetto di quanto previsto dalla Legge n. 111/2011?
Il regolamento attualmente vigente in materia di dimensionamento
scolastico è il DPR 18 giugno 1998, n. 233 che prevede per le
istituzioni scolastiche un numero di alunni compreso tra 500 e 900. Con questo loro comportamento, cosa sperano di ottenere in cambio dallo Stato? |