Viale Trastevere: Profumodi novità

Giuseppe Luca, 21.11.2011

 

Amicus Plato, sed magis amica veritas”


– La Letterina n. 300 - giovedì 24 novembre 2011 –

 

AL DIRIGENTE SCOLASTICO
ALL’ALBO
AL DIRETTORE SGA
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO D’ISTITUTO

 

EDITORIALE

E così il Parlamento Italiano, capo treno, ha dato il via al nuovo convoglio guidato dal tecnico Prof. Mario Monti e voluto con sapiente pazienza dal Presidente Giorgio Napolitano.

Sarà un viaggio irto di difficoltà ma con un obiettivo preciso: ridare fiato all’economia del nostro Paese e dimostrare all’Europa che l’Italia sarà in grado di uscire dal baratro nel quale, una politica cieca e irresponsabile, l’aveva fatto cadere. Occorre, però, che il Prof. Francesco Profumo, nuovo inquilino di viale Trastevere, sia cosciente della necessità e dell’urgenza di far decollare la nostra scuola, s’impegni e riesca, dove la politica è fallita, a rendere veramente competitive le nostre Istituzioni scolastiche con quelle dei principali sistemi educativi europei.

Per la verità la Gelmini, nel Piano programmatico del settembre 2008, preso atto che l’Ocse aveva, di fatto, bocciato il nostro sistema d’istruzione, aveva pensato di metter mano alla razionalizzazione delle norme organizzative e didattiche. Scegliendo, però, come partner il Ministro Tremonti, è stata costretta a guarire “l’ammalato-scuola” col bisturi e una ferrea dieta.

E così le nostre istituzioni si sono indebolite, i nostri docenti si sono depressi, le famiglie si sono arrabbiate, gli studenti si sono demotivati e la scuola stava per entrare in coma.

Questa critica situazione non poteva sfuggire all’occhio attento dell’Europa costretta così a chiedere al nostro Governo di intervenire subito per non rischiare di “rompere le fila” tracciate con gli Accordi e i Regolamenti dell’U.E.

L’acuirsi della crisi ha costretto la politica (non solo il Governo) a “gettare le armi” lasciando ai tecnici i problemi che la politica non è riuscita a risolvere.

E per quanto attiene alla scuola, il neo Ministro si trova subito a dover rispondere alle richieste di chiarimento dell’Unione europea, relative alla lettera indirizzata dal premier Berlusconi al presidente del Consiglio europeo e al presidente della Commissione europea lo scorso mese di ottobre. Sig. Ministro, come uomini di scuola con molti anni di esperienza alle spalle e con la convinzione che investire sull’istruzione e sulla formazione significhi investire sull’economia di una nazione e porre le fondamenta del sistema democratico, crediamo di essere legittimati a comunicare il nostro pensiero.

L’Europa vuole sapere quali caratteristiche avrà il programma di ristrutturazione delle singole scuole che hanno ottenuto risultati insoddisfacenti ai test INVALSI, come intende il governo valorizzare il ruolo degli insegnanti nelle singole scuole e quale tipo d’incentivo il governo intende varare. Per rispondere a questa, a nostro avviso, il Governo superando la logica del proclama, caratteristica dello stile politico deve, prima di tutto, varare una legge che definisca in maniera chiara i modi di accesso al ruolo docente e alla formazione in servizio, che fornisca strumenti concreti per la valutazione fissando gli standard di produttività e le forme d’incentivo non più “a pioggia” ma legati al merito.

Chiediamo un provvedimento che restituisca subito alle istituzioni, il personale scolastico comandato ai sindacati e/o alle associazioni che, fra l’altro, continua a essere pagato dalla nostra Amministrazione senza che presti servizio nelle scuole.

Le chiediamo, Signor Ministro alcune innovazioni ineludibili che, se accolte, muterebbero sostanzialmente e con senso di misura, il panorama dell’anarchia disorganizzata attuale, permettendo una rinascita dall’imbarbarimento nel quale stiamo per sprofondare.

Occorre:

* Eliminare la contrattazione sindacale d’Istituto riportandola alla contrattazione provinciale e regionale perché consta a tutti che essa non corrisponde a un’esigenza realmente sentita dai docenti, profondamente delusi dalla mancanza di prestigio sociale nazionale e dal maltrattamento economico nei loro confronti. Tale sentimento non è garantito dalla mediocre e dilettantesca rappresentanza sindacale d’Istituto e si risolve in una continua polemica ispettiva che mal si concilia con le esigenze merito-metriche che servono per innalzare il livello delle competenze necessarie per partecipare alla crescita democratica.

* Rendere obbligatoria la formazione pedagogica e psicologica dei docenti come base indispensabile per un’autorevole funzione nel rapporto apprendimento-insegnamento, prevedendo corsi di formazione con esami che rivelino, con scansioni adeguate, la rinnovata capacità dei docenti di affrontare la loro mission con buone probabilità di successo.

* Abolire i privilegi legati al supporto dell’autonomia scolastica, appannaggio di una casta di docenti (e dirigenti) distaccati e comandati che, in realtà, con grave danno per le risorse economiche della scuola, producono un appesantimento burocratico negli uffici territoriali senza contribuire realmente al processo dell’autonomia.

* Chiarire, definitivamente, le responsabilità del dirigente scolastico nella conduzione e gestione delle Istituzioni, liberandole dalle pastoie dell’ambiguità che producono un inutile contenzioso nei tribunali italiani, affidate all’incomprensibile schizofrenia di sentenze che dimostrano la mancata conoscenza della realtà delle Istituzioni scolastiche, adeguandole alla prassi europea eliminando l’effettivo dimezzamento della funzione dirigenziale.

* Garantire un effettivo esercizio da parte degli EE. LL dell’orizzontalità e della sussidiarietà legata all’autonomia scolastica, per evitare che l’allontanamento dal verticismo gerarchico dell’antica gestione dell’istruzione in Italia, si trasformi, come è già avvenuto, nell’isolamento delle Istituzioni scolastiche, a causa dell’iniquo, inefficiente e poco trasparente agire degli uffici periferici..

* Produrre un’effettiva riforma degli organi collegiali, ridotti, ormai, a strumenti inefficaci e vuoti che non garantiscono per niente, com’era nelle attese, una partecipazione democratica di tutte le componenti alla vita democratica della scuola.

Sig. Ministro, la “Letterina”, organo ufficiale dell’Associazione Scuole Autonome della Sicilia, valuterà le sue scelte, sarà pronta a condividere il “profumo” di novità funzionali al miglioramento dell’azione educativa che verrà dal Viale Trastevere ma a fustigare, esplicitamente e onestamente, quanto dovesse andare in direzione opposta.

Buon lavoro e auguri.

 

Giuseppe Luca, pippo.luca@alice.it, 3334358311

Direttore Responsabile della “Letterina”