Dirigenti scolastici: Concorrere dall'ADi, 28.11.2011 Respinti i ricorsi contro la prova preselettiva
Con una sentenza lapidaria il TAR del Lazio ha respinto 36 ricorsi
cumulativi contro la prova preselettiva, che contenevano di tutto e
di più, patrocinati da lobby che nel MIUR hanno trovato una sorta di
pozzo di San Patrizio. Sono circolati milioni di euro attorno a
questi ricorsi, e non è uno scherzo.
P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza Bis) respinge la domanda di sospensione cautelare.
Ma stiamo scherzando? In che Paese pensate di vivere? Siamo in Italia o no? Tanto per tenere ancora sulla graticola gli idonei, ci sono almeno altri tre passaggi diluiti nel mese di dicembre prima e dopo gli scritti del 14 e 15 p.v., nell’ordine: 1. il ricorso al Consiglio di Stato a cui la lobby che ha fallito al TAR tenta di trascinare tutti i propri ricorrenti; 2. due ricorsi rinviati alla seduta collegiale del TAR del Lazio del 6 dicembre; 3. l’ammissione agli scritti con riserva di una cinquantina di non idonei ricorrenti al TAR della Puglia ( che ha assunto una posizione diversa dal TAR del Lazio), la cui riserva sarà sciolta nella seduta collegiale del 21 dicembre.
Una qualsiasi persona di buon senso penserebbe a questo punto che il MIUR si sia già esercitato ad abundantiam a movimentare il concorso e a pasturare le lobby dei ricorsi, e che quindi si stia adoperando perché il resto di questa storia all’italiana abbia un lieto fine. Neanche per sogno. Con un colpo d’ala bossiano, stanno esercitandosi a realizzare il federalismo italico nei concorsi. In questo concorso nazionale, che ha avuto prova preselettiva nazionale, si andrà a scritti regionali differenziati ma negli stessi identici giorni a livello nazionale e su tipologia nazionale delle prove, la cui chiarezza è, sempre in onore a Bossi, nebbia padana. Anche il tempo concesso è stato definito nazionalmente, 8 ore, che presuppongono composizioni letterarie della portata dell’Ulisse di Joyce, lasciando alla creatività del candidato la decisione sul numero dei capitoli e delle pagine. Ma, nell’indeterminatezza, non è nemmeno negata la possibilità di una breve intensa composizione poetica, per esempio “Descriva il candidato come intenda contribuire a costruire l’identità della sua scuola”. Svolgimento: “Mi pongo di fronte alla mia scuola, innalzo le mani al cielo e m’ illumino d’immenso”. E provino a bocciarlo. Questa è in breve la situazione ad oggi: - 1^ prova: Elaborato. Tempo otto ore. Che lunghezza? Otto pagine, sette, sei? Boh…Finora non è servito a nulla tentar di dire che in qualsiasi Paese civile nelle prove concorsuali si fanno saggi brevi articolati con domande, lunghezza massima tre facciate. (e chi li corregge se no?) - 2^ prova: Soluzione di un caso. Sempre otto ore. Ancora c’è chi dice: Ma che è? Un progetto? No, non è un progetto. Ma il MIUR si guarda bene dallo spiegare che la seconda prova consiste nella soluzione di un caso che deve essere presentato e contestualizzato con un mini dossier, e sul quale vanno articolate domande, le cui risposte devono dimostrare se il candidato sa affrontare e risolvere la situazione ed il problema in modo pertinente ed adeguato.
Ora non ci vorrebbe molto a capire da parte del MIUR che non è il caso
per le prove scritte di scimmiottare l’autonomia regionale dal
momento che non è data in partenza. Ma non basta.
Si è persino riusciti a creare il caos sui testi di legge consentiti
in sede di esame. Bisogna dire che sono geniali ……
Il 17 Novembre il MIUR scriveva: “i candidati, durante le prove scritte, potranno consultare esclusivamente testi di legge non commentati e il dizionario della lingua italiana.” La cosa non pareva destare particolari problemi, quando l’USR Piemonte, con zelo nordista, poco dopo precisava: Non sarà consentito in aula l’uso di codici e di raccolte normative di vario genere, contenenti circolari, ordinanze esplicative ed applicative delle varie disposizioni normative, istruzioni varie di applicazione e/o corredate da giurisprudenza e commenti. Detto fatto, l’USR Lombardia, per non risultare seconda nella grande Padania, rincarava: Non sarà, pertanto, consentito in aula l’uso di codici e di raccolte normative di vario genere, contenenti circolari, CCNL, ordinanze esplicative ed applicative delle varie disposizioni normative, linee guida, istruzioni varie di applicazione. Quindi aggiungeva i Contratti di lavoro (CCNL) e le linee guida, che sono contenute in Regolamenti , quindi senza dirlo, anche i DPR. A quel punto le case editrici che già avevano venduto migliaia di testi di legislazione scolastica si adoperavano per stampare nel giro di pochissimo tempo nuovi testi, mentre tra i partecipanti al concorso iniziava un furibondo scambio di mail, e la frenetica prenotazione dei nuovi manuali in uscita depurati da circolari, ordinanze e contratti di lavoro. Il dilemma rimaneva alto: i Decreti del Presidente della Repubblica (DPR), ossia i Regolamenti ci sono o non ci sono? Usciva intanto l’USR del Veneto sarà consentita esclusivamente la consultazione di codici e raccolte normative (leggi, decreti legge, decreti legislativi, regolamenti, direttive comunitarie e regolamenti comunitari, trattati internazionali, C.C.N.L.) non commentati. Sospiro di sollievo, ci sono i regolamenti (DPR ) e ci sono i Contratti. Ma gli altri nordisti cominciavano a imbufalirsi non poco, quando anche l’USR della Sardegna Sarà consentito l’uso di codici e di raccolte normative (compresi i contratti collettivi nazionali di comparto e i contratti integrativi nazionali) purchè non contenenti circolari, ordinanze esplicative ed applicative delle varie disposizioni normative, note, commenti dottrinali e giurisprudenziali, annotazioni anche a mano, raffronti o richiami dottrinali e giurisprudenziali. Quindi ammessi i Contratti e non citati fra gli esclusi i Regolamenti Nel resto d’Italia, ci attestava sul vago, lasciando di fatto alle singole commissioni di vigilanza l’interpretazione. L’ADi si è fatta immediatamente portavoce presso la Direzione competente del MIUR, prima con telefonata poi con lettera scritta, per sollecitare un chiarimento definitivo ed avere uniformità di trattamento in tutte le Regioni, visto che la norma l’aveva emessa il MIUR. Ma il Direttore Chiappetta, asserragliato nel suo Ufficio, non scuce una parola di più di ciò che ha scritto, che a suo avviso lo mette in una botte di ferro. L’Ufficio concorsi ( tel.06-58492945) si stringe nelle spalle, si lamenta perché devono rispondere a centinaia di telefonate, ma il Direttore non vede, non sente, non parla ……
Il MIUR esca allo scoperto, e a questo punto dica che i DPR e i CCNL sono consultabili e la si faccia finita una volta per tutte. SULLE PROVE SCRITTE INTERVENGA IL MINISTRO! Se non si ha il coraggio di fare prove uniche sul territorio nazionale, si dica quantomeno come si impostano le prove e quali sono i criteri di valutazione. Il MIUR si faccia cabina di regia per tutte le regioni. Attraverso questo concorso si sceglie la dirigenza di migliaia di scuole per i prossimi 20 anni. Si abbia consapevolezza della posta in gioco! |