L'agenda del nuovo ministro Stop ai tagli e più diritto allo studio La Stampa, 16.11.2011
ROMA «La scuola non è un capitolo di bilancio da tagliare, per fare cassa - sottolinea Sofia Sabatino, della Rete degli studenti- Con università e ricerca è il primo settore su cui investire per uscire dalla crisi. I tagli fatti fino ad ora secondo noi vanno reintegrati perché hanno distrutto la scuola. E serve investire sulla pubblica e non sulla privata». Punto numero due, il dialogo. «Vorremmo che il nuovo ministro ascoltasse la nostra voce, la nostra protesta, vorremmo una presenza e il giusto dialogo con noi - continua Sabatino - A partire dai forum studenteschi, quasi mai convocati». E «per rimettere in piedi l'economia, secondo noi servirebbe finalmente un provvedimento sull'edilizia scolastica, mettere in sicurezza gli edifici, ammodernarli per pensare ad una scuola diversa. Non crediamo ad una riforma di didattica e percorsi senza partire da edifici e ambienti della scuola privi di sicurezza. Lo vediamo in giro: continuano a crollare soffitti». Dall'Uds, Unione degli studenti, il coordinatore, Mariano Di Palma, chiede «più risorse. Basta con i tagli. Crediamo - spiega sempre all'agenzia Dire - che i soldi vadano trovati, magari con una patrimoniale e con il taglio alle spese militari. E servono le borse di studio che oggi sono state tagliate per il 95% all'università. C'è bisogno di una legge quadro sul diritto allo studio per la scuola e l'università che dia indicazioni certe anche su come finanziarlo. Altra priorità è l'edilizia scolastica e universitaria. Bisogna mettere in campo una nuova idea di scuola e università superando le riforme Gelmini e ricostruendo un processo di partecipazione e dibattito». Al coro delle richieste, più a destra, si aggiunge Gianfranco Manco del Movimento nazionale studentesco: «Quello che chiediamo è lo stanziamento relativo all'edilizia scolastica. Serve un piano di finanziamento delle scuole, successivo all'anagrafe nazionale realizzato dal ministero dell'Istruzione. E poi un piano di misure relative al diritto allo studio, che vadano dall'accesso e alla gratuita dei testi fino alla gratuità dei mezzi pubblici per le fasce più bisognose. Questa sarebbe l'espressione di un concetto innovativo». Serve poi «un ripensamento del modello educativo, come serve una nuova selezione della classe docente, fino all'individuazione dei piani didattici». |