LA PROTESTA

Studenti nelle piazze di 60 città
Feriti in scontri a Palermo e Milano

Il giorno dopo la formazione del governo Monti ricominciano le manifestazioni "per il diritto allo studio". L'Udu: "Gioiamo della fine del governo Berlusconi e dei disastri della Gelmini, ma è importante che il nuovo ministro all'Istruzione Francesco Profumo accetti le nostre priorità". Disordini e cariche in diverse città

 la Repubblica, 17.11.2011

ROMA - "Denunciare ancora una volta la drammatica situazione in cui versa l'istruzione e la condizione giovanile nel nostro Paese e delineare quello che secondo noi deve essere il percorso di rilancio di un'intera generazione e di tutta l'italia". Questi in poche parole gli obiettivi con cui gli studenti oggi sono scesi in piazza in più di 60 città italiane. Da Bolzano a Palermo, da Padova a Pavia, Brescia, Bologna, Parma, Ancona, Ascoli, Grosseto, Arezzo, Firenze, Lucca, Perugia, Frosinone, Roma, L'Aquila, Teramo, Potenza, Matera, Napoli, Barletta, Caltanissetta, Catania e Cagliari. Il giorno dopo la formazione del governo Monti le proteste sono ricominciate, con la stessa determinazione "per il diritto allo studio e il libero accesso ai saperi".

Ieri, hanno detto gli studenti della rete e dell'Udu, "sono stati comunicati i nuovi ministri del prossimo governo Monti e, se da una parte come studenti gioiamo della fine del governo Berlusconi e dei disastri del ministro Gelmini, non vogliamo abbassare la guardia ma anzi, nell'apprendere il nome del nuovo ministro all'istruzione Francesco Profumo, indicare a lui e al governo quali secondo noi siamo le priorità per far ripartire istruzione e il nostro Paese. Chiediamo prima di tutto di investire sull'istruzione, chiudere definitivamente l'era dei tagli indiscriminati e trasversali, che hanno distrutto le scuole e le università in questi anni, rimettere al centro il ruolo dei saper per costruire veramente una società basata sulla conoscenza".

Nella stessa giornata della nomina il neo ministro dell'Istruzione aveva dichiarato la sua intenzione a ripartire con il dialogo. "E' necessario dare corso a tutta la fase regolamentare della riforma universitaria, manca la parte attuativa. Molti atenei hanno già approvato nuovi statuti e sono in attesa di risposte. E' necessario partire", ha detto al Secolo XIX Francesco Profumo. "Dovremo fare una profonda riflessione sull'utilizzo delle risorse in generale. Ci sarà la massima attenzione all'ascolto. Per prima cosa ascolterò gli studenti e i ricercatori per capire quali sono i loro desideri, le loro incertezze e le loro difficoltà. E gli insegnanti, e tutti coloro che lavorano per l'istruzione, l'università, la ricerca".

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A Roma la 'marcia' 1 non autorizzata è stata quella dei licei. Studenti di Mamiani, Tacito, Talete, Virgilio e Caravillani si sono dati appuntamento a viale Giulio Cesare per partire verso l'università La Sapienza e unirsi alla manifestazione principale degli universitari che poi raggiungeranno i Cobas in piazza della Repubblica (LA MAPPA DEI PERCORSI 2). Studenti, Cobas e Federazione della Sinistra hanno inviato una lettera aperta alla città 3, al sindaco, al prefetto e al questore per spiegare i motivi delle mobilitazioni 4: dalle scelte obbligate del nuovo governo tecnico fino alle politiche messe in campo dalla giunta Alemanno. Lancio di uova contro le forze dell'ordine davanti al Senato.

A Milano la protesta 5 per dire: "no al governo delle banche", è cominciata con una rissa che ha coinvolto circa una ventina di persone. I giovani si sono incontrati in piazza Cairoli, ma alla partenza del corteo due gruppi di ragazzi si sono scontrati, arrivando a lanci di fumogeni ad altezza volto. Un operatore tv del Fatto Quotidiano è stato colpito, si è accasciato perdendo sangue dalla testa. Tensione e uova contro la Cattolica, la Bocconi e la sede di Confindustria a Bergamo dove un giovane è stato portato in questura per essere identificat. Gli incidenti 6  I manifestanti 7 ll corteo 8 In Duomo 9 (Foto 1 10-2 11).

A Torino la giornata di contestazione 12 è finita con quattro feriti tra le forze dell'ordine e uno tra i manifestanti, per una protesta che ha avuto due facce: quella più pacifica, dei ragazzi delle scuole superiori e delle università che hanno sfilato attraverso le periferie di Torino per "riprendersi il futuro" che gli è stato tolto dalla crisi globale, e quella più irruenta degli studenti vicini ai centri sociali. Proprio quest'ultimo "serpentone" è stato protagonista dei principali momenti di tensione della mattinata quando il corteo è cominciato lasciando un mazzo di crisantemi davanti all'Unione industriale. (SEGUI la diretta TWITTER 13).

Gli studenti medi hanno sfilato anche a Bologna 14. Due cortei in città, il traffico bloccato in centro e lungo i viali dalla mattina presto. La protesta degli studenti delle superiori, scesi di nuovo in piazza a distanza di una settimana. E ancora una volta divisi. I collettivi, l’ala dura e radicale che ha occupato le scuole nei giorni scorsi (Sabin e Serpieri) e che appoggia gli sgomberati dell’ex cinema Arcobaleno, hanno animato un corteo "selvaggio", partendo da piazza San Francesco. La Rete degli studenti, in piazza in tutta Italia per lo Student Day, la giornata internazionale di mobilitazione, ha radunato gli studenti in piazza Santo Stefano. Il traffico lungo i viali è stato bloccato, cori e striscioni hanno colorato le vie del centro.

Tensione a Palermo 15. Tre cortei studenteschi hanno bloccato la città per tutta la mattinata. Con scontri fra le forze dell'ordine e i componenti del Coordinamento studenti medi in via Roma e un senzatetto ferito 16, Giovanni Pisciotta, soccorso dal 118 e trasportato poi all'ospedale. Gli altri due cortei, quello della Rete dei Collettivi studenteschi e della Rete degli Studenti Medi, si sono mossi pacificamente con striscioni e cori, fra piazza Politeama e piazza Massimo, dove hanno piazzato tende da campeggio, nuovo simbolo della protesta. Gli studenti del Coordinamento Medi, con in testa lo striscione "Cacciamoli via tutti", hanno sfilato selvaggiamente risalendo le arterie principali del centro, contro il senso di marcia delle auto. Da piazza Massimo hanno puntato alla sede dell'Agenzia delle Entrate, sono arrivati a piazza Politeama e hanno risalito via Roma in direzione della stazione centrale. Lungo il percorso si sono scontrati a più riprese con le forze dell'ordine contro cui hanno lanciato bottiglie, uova, pietre e fumogeni. Tutto è partito da un tentativo di irruzione nella sede della banca Intesa Sanpaolo in via Roma. Gli agenti hanno risposto a colpi di manganello (Video 1 17 - 2 18)

A Bari circa mille persone 19 hanno partecipato al corteo organizzato in concomitanza con lo sciopero di Cub e Cobas. Al suono di tamburi, i precari e i ragazzi - con i volti colorati - sono partiti da piazza Umberto, percorrendo poi via Dante e Corso Vittorio Emanuele, via De Rossi, per concludere la manifestazione in Piazza Cesare Battisti (FOTO 20).

Studenti, Cobas, lavoratori del Maggio, sigle sindacali dell'Ataf e gli indignati di Occupy Firenze: Un migliaio 21 di persone hanno partecipato alla manifestazione a Firenze che ha avuto come bersaglio principale le banche e le misure adottate contro la crisi. Il corteo, partito da Piazza San Marco si è concluso in Fortezza da Basso. "Non siamo black bloc ma precari sfruttati e arrabbiati", scandivano i manifestanti. Incatenata la sede fiorentina della Banca d'Italia in via dell'Oriuolo:. E' più criminale fondare una banca che rapinarla". E anche in via degli Alfani è comparsa, sulla cetrina di un istituto bancario, una scritta: "Rompere solo in caso di crisi". Il corteo, cresciuto durante il percorso, si è fermato anche davanti alla sede della Regione, in piazza Duomo dove è stato esposto lo striscione "Il governo taglia, l'Arsu sfascia. No ai pareggi di bilancio ai danni degli studenti". e in via Valfonda all'esterno della sede di Confindustria, additata tra i principali responsabili della crisi italiana. Mille in corteo da piazza San Marco 22.

Protesta anche a Napoli 23 dove l'effetto Gelmini non si è ancora esaurito. L'ex ministro dell'Istruzione è tuttora presente nei pensieri e negli striscioni del corteo degli studenti napoletani, che si è mosso da piazza del Gesù alle 10 diretto verso la zona Universitaria: "Neurini, neurini, basta Gelmini" (FOTO 24). E ancora: "Hanno esaurito la scuola siamo esauriti noi studenti" e "chi non conosce la storia è destinato all'estinzione". Sono stati in tremila, quasi esclusivamente ragazzi delle scuole medie superiori, molti con la maschera di "V per vendetta", simbolo degli Indignandos di tutto il mondo. Presenti anche i Cobas. L'atmosfera è stata goiosa e chiassosa, in una bella giornata di sole (VIDEO 25). La manifestazione che ha bloccato il traffico per alcune ore si è conclusa senza incidenti. Due cortei, per un totale di oltre diecimila persone, sono partiti simultaneamente da piazza del Gesù e da piazza Garibaldi per per incontrarsi in piazza Borsa e sfilare uniti lungo via Depretis. Davanti alla Questura, in via Medina, è stato srotolato uno striscione contro la manifestazione di CasaPound, prevista per il 26 novembre: "Non vogliamo i fascisti in città". Momenti di tensione verso mezzogiorno quando gli studenti, deviando dal percorso autorizzato, hanno imboccato via Acton. Alcuni agenti della Celere hanno cercato di riprendere il corteo dalla coda, c'è stato uno scontro ma molto circoscritto.

A Parma, circa 700 studenti universitari 26e delle superiori si sono dati appuntamento alle 9 in barriera Bixio per manifestare contro i tagli, la crisi del sistema bancario e l'incertezza sul futuro. Una protesta per il diritto allo studio a cui partecipano Udu, alcuni movimenti politici, i giovanio di Artlab - lo stabile occupato in borgo Tanzi e i Draghi (VIDEO La preparazione delle maschere 27). Il corteo si è snodato per le vie del centro per terminare in piazza dove i ragazzi si sono simbolicamente accampati per un paio d'ore.