Rischio analfabetismo: solo il 29 L'allarme lanciato da Tullio De Mauro
Il linguista dell'università La Sapienza di
Roma, già ministro della Pubblica istruzione La Nazione, 27.11.2011 Firenze, 27 novembre 2011 - La notizia è preoccupante: appena il 29% degli italiani possiede ancora gli strumenti linguistici per padroneggiare l'uso della nostra lingua nazionale. Lo ha affermato il professor Tullio De Mauro questa mattina a Firenze nel corso dell'incontro 'Leggere e sapere: la scuola degli italiani'.
''Il 71% della popolazione - ha detto De Mauro - si trova al di sotto
del livello minimo di lettura e comprensione di un testo scritto in
italiano di media difficoltà: il 5% non e' neppure in grado di
decifrare lettere e cifre, un altro L'allarme e la forte preoccupazione espresse da Tullio De Mauro investono direttamente il nuovo Governo Monti, ''che al momento sembra aver dimenticato l'istruzione'', ha affermato il linguista dell'università La Sapienza di Roma, già ministro della Pubblica istruzione. ''Il presidente del Consiglio, nel suo discorso, ha parlato velocemente di rialzare il livello della formazione dei lavoratori'', ha aggiunto. Un ammonimento, quello di De Mauro, che non chiude alla speranza: ''Giolitti non parlava mai di istruzione, ma fece cose importanti. Non occorre parlare tanto, basta fare''. Dal quadro di ''dati allarmanti'' illustrati da De Mauro, discende un indebolimento strutturale della nostra società, dopo la fase storica, tra anni Cinquanta e anni Ottanta-Novanta, in cui ''il livello di scolarità e' cresciuto fino ad una media di dodici anni di scuola per ogni cittadino, contro i tre anni a testa, in media, del '51''. Il fenomeno e' in atto, c'e' il pericolo concreto di un analfabetismo di ritorno, una ''regressione alfanumerica dilagante tra le persone di età adultà' e, ''come rilevato da alcuni economisti - avverte De Mauro - e' da collegare con il ristagno economico italiano, che non e' stato determinato dagli ultimi governi, ne' quelli di Berlusconi, ne' quelli di Prodi, ma risale fino all'inizio degli anni Novantà'. La situazione e' grave, ha osservato De Mauro, ''piu' grave ancora e' che nessuno se ne stia occupando e affronti la questione seriamente, se non un gruppo di stimabili economisti, appunto, tra i quali il nuovo Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco. Eppure i fatti sono li' e li' rimangono''. De Mauro ha tenuto una lezione a due voci con Ilaria Porciani (Società delle storiche) su 'Leggere e sapere. La scuola degli italiani', nella Sala delle Feste di Palazzo Bastogi, una delle sedi del Consiglio regionale della Toscana. Si e' trattato dell'appuntamento conclusivo del ciclo organizzato dall'Assemblea toscana in occasione delle celebrazioni per il 150/o dell'Unità d'Italia. Commentando i dati illustrati da Tullio De Mauro, la consigliera regionale Daniela Lastri, dell'Ufficio di presidenza dell'Assemblea toscana, ha detto: ''Pongono seri interrogativi, il quadro che emerge e' drammatico, il livello di istruzione ancora troppo basso''. C'e' il pericolo concreto, ha ribadito, ''di un nuovo analfabetismo, un rischio pesantissimo che l'Italia deve contrastare. Se il nostro Paese non vuole rimanere indietro, non puo' risparmiare sulla scuola. La scuola e' indispensabile per lo sviluppo di una nazione, l'Europa, del resto ci crede fermamente, tanto da rendere disponibili fondi e risorse''. Lastri si e' infine soffermata sul ciclo di appuntamenti conclusosi oggi, cinque lezioni a due voci iniziate in ottobre che, si spiega in una nota, hanno rinnovato il successo di pubblico e l'attenzione del primo ciclo tenutosi in primavera. ''Un'ottima iniziativa - ha detto Lastri -, che ha visto la partecipazione di tante persone e ha offerto un livello culturale molto alto''. Tra gli argomenti discussi: unità e regionalismo, gioventu', emigrazione, famiglia. Tra gli intervenuti si va da Enzo Cheli a Ugo De Siervo. Gli incontri, tutti coordinati da Alberto Severi, sono stati curati da Pier Luigi Ballini ed Elisabetta Vezzosi e una pagina Facebook dedicata ha reso possibile vedere video e interagire con gli organizzatori ponendo domande e curiosità ai relatori. |