Parere Cnpi sulle Linee guida
tecnici e professionali

di Anna Maria Bellesia La Tecnica della Scuola, 24.11.2011

Nella riunione del 23 novembre 2011 il Cnpi si è espresso favorevolmente sulla bozza delle Linee guida per il secondo biennio e il quinto anno degli istituti tecnici e professionali. Il parere è relativo alla parte generale, mentre le opzioni e i profili specifici saranno oggetto di una prossima valutazione.

E' visto positivamente il rinnovamento dei curricoli attraverso la valorizzazione della cultura del lavoro, per una piena realizzazione della persona in tutte le sue dimensioni.
Le Linee guida degli Istituti Tecnici mirano ad “una nuova sistematica e intenzionale integrazione” tra le culture umanistica, scientifica e tecnologica, mentre per gli Istituti Professionali ridisegnano un profilo del diplomato secondo la moderna concezione di “capitale umano”, che implica un livello elevato di responsabilità e consapevolezza all’interno del processo produttivo.

Ampio spazio è dedicato alla gestione di tirocini, stage e alternanza scuola-lavoro, tre tipologie di esperienze finalizzate all’acquisizione di competenze maturate “sul campo”, che si distinguono per le diverse finalità e modalità organizzative.

Non può che trovare apprezzamento l’attenzione alla “cultura della sicurezza” negli ambienti di lavoro, considerata uno dei perni della formazione del futuro cittadino-lavoratore e presente in tutti gli indirizzi.

Tuttavia, il rilancio dell’istruzione tecnica e professionale come punti di eccellenza della scuola italiana costituisce una sfida culturale e curricolare di alto livello, “che richiede un profondo ripensamento alle Istituzioni scolastiche e ai suoi operatori, senza il coinvolgimento dei quali il progetto rischia di rimanere sulla carta”. Pertanto - sostiene il Cnpi - appare necessaria la predisposizione di opportune misure di accompagnamento, tra le quali un piano di formazione e aggiornamento del personale.
Non mancano, a parere del Cnpi, alcune zone d’ombra: un elemento di criticità continua ad essere la “sovrapponibilità dei percorsi” fra tecnici e professionali, mentre per questi ultimi risulta “ambiguo e sostanzialmente irrisolto” il legame con l’Istruzione e Formazione Professionale regionale, né si forniscono indicazioni utili sulle modalità di progettazione dei percorsi per attuare l’integrazione tra i due sistemi.

Sarà invece oggetto di una prossima valutazione il decreto sulle opzioni, che costituiscono una ulteriore declinazione degli indirizzi e delle articolazioni dei percorsi: una chance in più con la quale molti istituti potranno qualificarsi significativamente in relazione al proprio territorio nell’ambito della programmazione dell’offerta formativa regionale.