Dense nubi sul concorso per dirigenti

di Silvana La Porta La Tecnica della Scuola, 21.11.2011

Quale sarà la sorte del concorso per dirigenti scolastici che circa 9.000 idonei alla prova preselettiva si stanno preparando a sostenere? Incerta, verrebbe da rispondere, in attesa delle pronunce del Tar dopo i ricorsi.

Già, perché ormai i concorsi pubblici in Italia si vincono non studiando, bensì per via giudiziaria. Basta avere soldini per rivolgersi agli avvocati, e mica tanti. Perché adesso c’è la mania dei ricorsi collettivi, gioia di legulei varii, con i quali si cerca di arraffare a colpi di sentenze e contro sentenze ciò che un tempo si conquistava, più normalmente, con tenacia e dedizione allo studio.

Mentre, dunque, gli idonei si preparano a sostenere le prove del 14 e 15 dicembre, tempestiva e non certo a caso, migliaia di ricorsi sono stati inoltrati al Tar dai non idonei, convinti (più o meno) della irregolarità del test preselettivo.

A giorni, il 24 novembre, il Tar darà la prima pronuncia. E siccome il Tar ha un po’ la mania delle sospensive e non si pronuncerà immediatamente, probabilmente darà la sospensiva. Cioè sospenderà il giudizio. Una sorta di epochè di scettica memoria. Ma questo che cosa potrà significare? Che i ricorrenti verranno ammessi a sostenere le prove scritte in attesa del giudizio di merito. In effetti molti ritengono che i non idonei non abbiano molte possibilità giuridicamente di spuntarla, ma l’iter finirà per premiarli. Perché, ammessi con riserva alle prove scritte, et voilà: il gioco sarà fatto. Si tenterà di trovare qualche altra irregolarità nello svolgimento delle prove scritte, si ricorrerà e si potrà essere ammessi con riserva alle prove orali. Naturalmente questo varrà anche per idonei e non idonei, qualunque sia la loro preparazione: se la via giudiziaria premia, perché non percorrerla?

Si innesca così un meccanismo perverso, che con il concorso, la preparazione e l’attitudine a svolgere la professione di dirigente non non ha niente a che fare.

La giustizia pigra sonnecchia e il concorso andrà avanti. Con tutti nel calderone. Peraltro alcuni Usr, con largo anticipo rispetto alla scadenza fissata, hanno già indicato le sedi dove si svolgeranno tali prove, tenendo naturalmente conto del solo elenco degli idonei. Ma se leggiamo attentamente l’art. 11 del bando, riguardante il diario e la sede di svolgimento delle prove d’esame, al punto 1 risulta scritto: “Gli Uffici scolastici regionali individuano le sedi e le date nelle quali si terranno le prove di cui all’art. 10 e danno comunicazione dello svolgimento delle stesse, almeno quindici giorni prima, tramite pubblicazione sulla rete Intranet e sul sito Internet del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, nonché sul sito di ciascun Ufficio scolastico regionale competente “.

Perché questa fretta? Perchè tale pubblicazione non è stata spostata fino al giorno 29 di questo mese? Si sarebbe così potuto tenere conto delle prime pronunce del Tar, previste per la corrente settimana. Insomma se le richieste cautelative dei ricorrenti venissero accolte, sarà necessario presumibilmente indicare più sedi d’esame, andando a distribuire idonei e non idonei, ammessi con riserva, tra le diverse scuole, senza naturalmente che sia possibile individuare gli uni e gli altri.

Verrebbe da dire con i latini: “edamus, bibamus, gaudeamus”. Tanto poi c’è il Tar. Avevano proprio ragione i romani. E loro di diritto, altro che gli italiani, abitanti della repubblica delle bananas, se ne intendevano.