L'intervento

Cercansi preside

 Pasquale Almirante La Sicilia, 27.11.2011

Se un preside sconsiglia “a chi non possiede requisiti atletici” la gita (ma non dovrebbe chiamarsi “viaggio di istruzione” per le sue ricadute didattiche?) in montagna a fare sci, suscitando le ire delle famiglie di una inopinata categoria di diversamente-abili: gli obesi, un altro non permette a una ragazza di 17 anni non vedente di portare con sé il cane-guida in classe, mettendo in costernazione i genitori e la stessa alunna assai più sicura con il suo fedele amico accanto. Due storie, fra le tante, che raccontano quanto delicato e importante sia la funzione del dirigente nelle nostre scuole che per fortuna ne hanno altri che sfruttano tutte le opportunità possibili per ottenere finanziamenti in modo da dotare i ragazzi dei fantastici I-Pad, destinati a rivoluzionare la futura didattica e l'impostazione dell'insegnamento. Di questi ultimi dirigenti ne occorrerebbe uno in ogni scuola, e non solo per la lungimiranza, ma anche per la preparazione necessaria onde entrare in tutti i recessi che la legislazione europea e no consente.

Scelte strategiche che abbisognano presidi di alto profilo ma che non sempre ritroviamo nonostante il ministero ce la stia mettendo tutta per cercarli tramite l'ultimo concorso le cui prove scritte si svolgeranno il 12 e il 13 dicembre prossimi, dopo le preselezioni del mese scorso i cui esiti hanno, com'era prevedibile, implementato polemiche e ricorsi, incarognimenti e blandizie tra gli ammessi e gli esclusi e pure tra le varie associazioni di categoria che si sono schierati coi rispettivi blocchi. Una di queste addirittura ha messo a disposizione il proprio ufficio legale che, su esborso di 125 euro a testa, è pronto a fare una causa “ad opponendum” contro coloro che si oppongono alla bocciatura ricorrendo al Tar per avere la sospensiva e quindi per partecipare comunque alle prove scritte. Se gli ammessi esultano, salutando questa uscita come un ulteriore segnale del riconoscimento della loro bravura, gli esclusi, che si reputano altrettanto bravi ma sfortunati e penalizzati dagli eventi, si arrovellano pensando soprattutto alla confusione e alle distorsioni subite e pure denunciate durante le preselezioni. Ma a parte queste opposte crociate, quello che appare evidente è la estrema fragilità dell'istituto dei concorsi alla dirigenza scolastica, che, oltre ad essere l'unico mezzo per fare carriera da parte dei professori, è stato sempre oggetto di contenziosi e ricorsi (in Sicilia è ancora pendette quello del 2004), mentre su un piatto di argento ci sarebbe la possibilità di consentire ai collegi dei docenti di ogni istituzione autonoma l'elezione del proprio preside a tempo determinato, come i sindaci nei comuni, e soprattutto senza ricorsi e senza oneri per lo Stato.