Le trattative con i sindacati da Tuttoscuola, 7.3.2011 Antefatto: il ministro dell’Istruzione Gelmini intervenendo lo scorso venerdì all’assemblea nazionale dei giovani imprenditori di Confartigianato a Firenze, aveva definito - riferendosi in particolare ai due progetti di sperimentazione di valutazione del merito per docenti ed istituzioni scolastiche - “un ‘errore’ aver perso un po' di tempo al tavolo con i sindacati, pensando che si potesse arrivare in fondo assumendosi ciascuno le proprie responsabilità”. Immediata è stata la reazione non della Flc-Cgil, interlocutore recalcitrante al quale probabilmente il ministro pensava, ma di quei sindacati che invece al tavolo della trattativa con Mariastella Gelmini ci erano andati, e ritenevano di non aver perso tempo, avendo portato a casa un risultato (le misure ‘salvaprecari’) che la dichiarazione del ministro rischiava di vanificare. Di qui la reazione stizzita della Cisl scuola, il cui segretario Francesco Scrima, dopo aver ricordato la pesantezza dei tagli agli organici decisi con la finanziaria del 2008, contesta al ministro di aver negato l’evidenza quando ha affermato che i tagli “non hanno fatto perdere il lavoro a nessuno: se così fosse”, obbietta Scrima, “non si spiegherebbe perché da due anni sono adottate misure, quelle cosiddette 'salva precari', che sono state concordate ai 'tavoli di confronto' tra Amministrazione e sindacati. Oggi scopriamo che per il ministro quello sarebbe stato 'tempo perso': se è una battuta - conclude Scrima - è di pessimo gusto, se davvero corrisponde al suo pensiero, non le potrà sfuggire la gravità di tale affermazione”. Anche il coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti, Rino Di Meglio, dice che “è difficile capire quale tempo abbia perso il ministro Gelmini a trattare con i sindacati”, ma va oltre, finendo quasi per delegittimare le trattative alle quali anche il suo sindacato ha partecipato nei mesi scorsi; “I rari incontri con il ministro - afferma polemicamente Di Meglio - sono consistiti fino a oggi in semplici comunicazioni di questioni, come per esempio i tagli, che erano già state decise per via normativa”. |