La rivolta dei prof contro i genitori
"Basta aggredirci per i voti dei figli"

E al Parini di Milano in cinque se ne vanno: "Stanchi degli insulti"

Tiziana De Giorgio e Franco Vanni, la Repubblica 24.3.2011

MILANO - L´ultimo caso è quello del liceo classico Parini di Milano, dove due insegnanti hanno chiesto il trasferimento in altre scuole e altri tre si dicono pronti a farlo per gli insulti subiti dai genitori durante i colloqui. «Questa scuola è un incubo - dice una delle prof transfughe - ci sono madri, non tutte per fortuna, che passano le loro giornate a insegnarci come si fa il nostro mestiere. E se i figli prendono voti bassi ci aggrediscono». Un altro docente racconta: «I genitori di una studentessa che va male a scuola mi hanno rivolto insulti personali e pesantissimi». Sul caso vuole vedere chiaro il provveditore milanese Giuseppe Petralia, che oggi chiederà chiarimenti al preside. Ma quello del centralissimo liceo milanese è solo l´ultimo di una serie di episodi: ovunque in Italia, dalle materne alle superiori, si registrano aggressioni di genitori agli insegnanti, compiute in difesa del pargolo, come reazione a brutti voti, richiami, note o bocciature.

Lo scorso febbraio, sempre a Milano, la preside della scuola elementare Sorelle Agazzi di Quarto Oggiaro è finita in ospedale dopo essere stata picchiata dalla mamma di un bambino di nove anni che lanciava sedie dalla finestra. La colpa della preside, secondo la madre: non sapere gestire lo studente. Nella scuola elementare Paolo VI di Roma del quartiere Talenti, invece, a finire nel mirino di genitori inferociti era stata la maestra di un alunno sospeso insieme ad altri tre studenti per aver costretto una compagna a spogliarsi. La decisione della scuola di punire i bulli ha fatto imbestialire una delle mamme, che si è scaraventata contro la maestra urlandole: «Se la sospensione avrà conseguenze sulla pagella di mio figlio me la paga». E se a Napoli lo scorso giugno la preside della scuola media Sant´Alfonso dei Liguori è stata pestata da una mamma e un papà che avevano saputo della bocciatura del figlio, a Ostia i parenti di una studentessa di scuola media sono stati arrestati dopo aver aggredito un´insegnante che aveva osato rimproverare la ragazza, che aveva chiamato «balena» una compagna disabile. Ma non ci sono solo le botte per farsi valere sull´insegnante che "maltratta" il proprio figlio. Molti genitori per danneggiare il docente che magari ha dato un 4 di troppo si affidano a ricorsi e richieste di ispezione, con l´intento di farlo punire o trasferire altrove.

I sindacati della scuola nell´ultimo anno registrano l´impennata degli esposti dei genitori contro i professori, per loro comportamenti scorretti veri o presunti. «Il fenomeno ha due spiegazioni - dice Pippo Frisone, che si occupa di contenziosi per Flc Cgil - da un lato i genitori stanno diventando ultra protettivi nei confronti dei figli, spesso oltre ogni ragionevolezza. Dall´altro, il decreto Brunetta dà ai presidi la possibilità di punire i docenti, anche sospendendoli in caso di atteggiamenti irregolari. E i genitori si sentono così legittimati a contestare, con esposti e segnalazioni, anche le scelte didattiche dei docenti». E succede che, alla fine, il preside dia ragione ai genitori. Come nel caso del Parini, dove il dirigente sarebbe arrivato a consigliare a due professori di mettersi in malattia «vista l´incompatibilità con i genitori della classe».

Per Elisabetta Scala, coordinatrice nazionale del movimento dei genitori Moige, simili contrasti si appianano solo se la presenza dei genitori a scuola è massima. «È vero che dobbiamo rispettare il ruolo degli insegnanti, ma loro devono rispettare il nostro, che deve essere sempre maggiore. Per questo noi del Moige abbiamo chiesto al governo di prevedere permessi speciali dal lavoro per chi deve andare a scuola a parlare con gli insegnanti». Per Innocente Pessina, preside del liceo classico milanese Berchet, «molti genitori vengono a scuola come sindacalisti dei propri figli, e si sentono in dovere di difenderli dalle angherie dei professori».