A rischio le piccole
scuole dell’infanzia

da Tuttoscuola,  24.3.2011

Non c’è soltanto la previsione inaspettata (la manovra di razionalizzazione non avrebbe dovuto riguardare l’infanzia) di riduzione dell’organico per gli insegnanti di scuola dell’infanzia, come si ricava da notizie ufficiose sugli organici 2011/2012.

Ci sono anche previsioni fondate di chiusura di piccole scuole dell’infanzia nei territori montani, a causa soprattutto del nuovo limite minimo di bambini per sezione, innalzato a 18 unità, come denuncia in Toscana l’Unione nazionale delle Comunità montane.

In Toscana, secondo quanto denuncia l’UNCEM, si perderanno 35-40 sezioni di scuola dell’infanzia nei centri montani.

Con molta probabilità la situazione della Toscana non è diversa da quella di tante altre regioni che proprio nei territori montani hanno piccole scuole dell’infanzia a sezione unica che faticano a raggiungere il minimo richiesto per continuare a resistere.

A questa situazione critica si aggiunge ora l’effetto della sentenza n. 92/2011 della Consulta che vieta di accogliere nelle piccole scuole dell’infanzia i bambini sotto i tre anni, come aveva previsto in deroga il regolamento sul primo ciclo (DPR n. 89/2009).

“Le scuole nei piccoli centri di montagna rappresentano un punto essenziale per la sopravvivenza e la prosperità del territorio – ha dichiarato Nicola Danti, presidente della commissione Cultura della regione Toscana – a cominciare dalla presenza della scuola primaria in tutte le zone non densamente popolate. È necessario che siano mantenuti i servizi essenziali e che vengano previste deroghe di carattere generale”.

Tra riduzione di organico decisa dal MIUR, limite minimo di 18 bambini per sezione e sentenza della Corte Costituzionale si annunciano davvero tempi critici per le piccole scuole di montagna.