Stati generali della conoscenza: da TuttoscuolaNews, n. 478 7.3.2011 L’appuntamento degli “Stati generali della conoscenza”, promossio da un ampio schieramento di organizzazioni sociali e di associazioni degli insegnanti e degli studenti, è per il 17-18 maggio 2011. L’obiettivo è di individuare un’agenda di impegni per la scuola da onorare in modo realistico senza propagandismi. Forse la parola può apparire pomposa, ma dopo tante proposte unilaterali, appare opportuno un incontro congiunto per stabilire dove e come intervenire per mettere in cima alle priorità la qualità del sistema scolastico. Tuttoscuola ha da tempo fatto la sua parte in questo senso, offrendo in particolare tutti i dati nel “Rapporto sulla qualità nella scuola” (2007, si cui è in preparazione la seconda edizione) e analisi e suggerimenti nel dossier “Risparmi e Qualità. La sfida sella scuola”. La formula degli “Stati generali della conoscenza” - che non ha niente di magico - necessita di una condizione preliminare: mobilitare le migliori energie a sostegno del sistema educativo, del popolo della scuola, delle famiglie e dei giovani. La scuola italiana ha bisogno di discussioni serie e pacate che affrontino i problemi reali partendo dai dati di fatto per cambiare strada e portarsi allo stesso livello degli altri paesi con azioni finalizzate alla rimozione delle principali criticità. Le 24 organizzazioni promotrici, convinte che potrebbero fare molto di più di quanto è consentito loro dall’attuale Governo, hanno elaborato un documento strategico di sviluppo della scuola che dovrebbe fare da traino a tutte le forze politiche. Il piano individua i valori della “democrazia, partecipazione, del rispetto della persona, delle differenze e comprensione dell’altro” quali elementi costitutivi di futuri progetti concreti per assicurare a tutti il diritto allo studio e l’accesso ai saperi. Va sottolineato - come ha dichiarato anche Giuseppe Desideri, presidente nazionale dell’Associazione dei maestri cattolici (AIMC) - che “… l’elemento fortemente innovativo che assicura un valore aggiunto all’iniziativa degli stati generali è costituito dal percorso di condivisione e corresponsabilità che ha portato soggetti professionali e sociali con proprie specificità e con storie e appartenenze molto diverse a trovare un’intesa comune sui valori di fondo della proposta”. Questo conferma che la vera sfida per il sistema scolastico non è perciò tra scuola pubblica o paritaria, come strumentalmente si vuole far credere, perché le strategie di entrambe coincidono e sono rivolte a premiare il merito e il rigore negli studi, ad assicurare un livello soddisfacente di istruzione a tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro origine sociale o geografica. |