Il ministro Gelmini: «Non è vero che la penalizziamo»

Scuola, taglio di 20mila docenti
«Nessun attacco alla scuola pubblica»

Il Miur comunica che a causa della riforma alle superiori vi saranno circa 8.000 docenti in esubero. Il ministro Gelmini: «Non è vero che la penalizziamo»

Nino Luca Il Corriere della Sera, 7.3.2011

MILANO - «Non ci sono nuovi tagli. Il piano di razionalizzazione viene confermato, credo che non ci saranno problemi di funzionamento». Il ministro dell' Istruzione Mariastella Gelmini annuncia che il governo ha stanziato le stesse risorse messe a disposizione dall'esecutivo di Romano Prodi sul comparto dell'educazione scolastica. «Non ci sono nuovi tagli - ha assicurato a margine della presentazione di una iniziativa con il Comune di Milano sull'educazione motoria - il piano di razionalizzazione viene confermato e sulle spese di funzionamento quest'anno non ci saranno problemi, a differenza dell'anno scorso». Il ministro dell'Istruzione ha annunciato anche che a breve sarà pubblicato un bando per il reperimento di nuovi presidi. «Sarà bandito al più presto un nuovo concorso - ha detto, anticipando quanto verrà deciso giovedì in un tavolo con il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, - I presidi sono necessari e stiamo verificando i numero effettivo di necessità».
LA SCUOLA PUBBLICA - Il ministro Gelmini definisce «semplicemente un non senso» pensare che ci sia da parte del governo la volontà di penalizzare la scuola pubblica a favore di quella privata. «Pensare che culturalmente da parte del governo ci sia un attacco alla scuola pubblica - ha detto il ministro - fa comodo all'opposizione per poter andare in piazza. Lo faccia, ma da parte di questo governo non c'è e non c'è mai stato alcun attacco alla scuola pubblica. Io ritengo che la scuola sia sempre pubblica sia quando si tratta di scuola statale, sia di paritaria».

I TAGLI - Ma a parlare di tagli e a comunicarli ai sindacati qualche giorno fa è stato lo stesso ministero dell'Istruzione. Secondo il Miur sono 19.700 mila i tagli di «cattedre» nella scuola pubblica che si applicheranno a tutte le regioni italiane, ma soprattutto a quelle meridionali e nelle isole, dove il prossimo anno si registrerà un decremento degli alunni iscritti. Nell'incontro è stato anche confermato l'alto numero di insegnanti che lasceranno il servizio per andare in pensione: si tratta di 27.400 docenti, che sommati agli attuali 23mila posti vacanti lasciano il saldo delle cattedre a disposizione dei precari (circa 30mila) in positivo.

GLI ESUBERI - Il Miur, attraverso il direttore generale, Luciano Chiappetta, ha anche comunicato che soprattutto a causa dell'applicazione della riforma Gelmini alle superiori, nel prossimo anno vi saranno circa 8.000 docenti di ruolo in esubero: «Circa l'85% - commenta la Gilda degli insegnanti - può trovare una ricollocazione in base alle abilitazioni o ai titoli di studio posseduti e, quindi, mediante la mobilità volontaria. Solo circa 1.300 unità di personale docente in esubero si trova attualmente a disposizione, in quanto non dispongono di titoli spendibili». Nessuna indicazione è stata data, invece, a proposito delle novità sull'incremento dei licei musicali e coreutici, che dal prossimo anno scolastico diventeranno in tutto 40 e 10: di sicuro, per il momento, c'è solo il dato che l'85% delle richieste verranno respinte.

LA RETE PUBBLICA - Ma la Rete della Conoscenza non si tranquillizza con le parole del ministro e preannuncia che scenderà in piazza. «Il 12 marzo sembrano tutti per la scuola pubblica, ma non possiamo rilevare come attorno a questa data si sia stretta gente che fino a ieri non esitava a tagliare fondi alla scuola pubblica votando il Ddl Gelmini». Gli studenti, che hanno dato vita a 3 mesi di mobilitazioni in tutta Italia - fa notare la Rete - si sono opposti alle politiche di tagli alla scuola pubblica, per difendere il diritto allo studio, contro la precarizzazione e il licenziamento degli insegnanti, il finanziamento alle scuole private, il taglio delle ore e l'impoverimento della didattica, smascherando la falsa retorica sulla meritocrazia, e che hanno fatto vere proposte per migliorare la scuola, partendo dalla richiesta di un piano straordinario per l'edilizia scolastica, ai fondi per le scuole pubbliche, per il diritto allo studio e per la stabilizzazione dei docenti Precari. Hanno costruito una piattaforma chiara in difesa della scuola pubblica che hanno chiamato l'AltraRiforma della Scuola».