Precari risarciti: da TuttoscuolaNews, n. 482 28.3.2011 E’ di 500.000 euro il risarcimento che il Miur dovrà complessivamente versare ai 15 lavoratori precari della scuola che, con il sostegno legale della Uil Scuola della Liguria, hanno presentato ricorso presso il Tribunale del Lavoro di Genova per ottenere gli stessi diritti economici del personale di ruolo, compresa la ricostruzione della carriera. Il Tribunale di Genova, recependo la recente normativa europea in tema di lavoro a tempo determinato, ha sanzionato l’illegittimità dei contratti a termine dei lavoratori precari, riconoscendo a ciascuno di loro un risarcimento di 15 mensilità quale risarcimento del danno per la mancata immissione in ruolo. Nella sola Liguria hanno presentato ricorso circa 450 lavoratori, e molti altri si stanno muovendo nella stessa direzione in tutta Italia. Si prospetta dunque una débacle per le finanze del Miur. Ma non è pensabile che il ministro e i suoi più diretti collaboratori non fossero a conoscenza dei principi comunitari in tema di lavoratori a tempo determinato. Di qui la domanda: perché si è preferito continuare ad assumere lavoratori a tempo determinato pur sapendo che avrebbero presentato e vinto il ricorso? Il Pd ha presentato in proposito una proposta di legge, primo firmatario Russo, “che nel rispetto della normativa comunitaria prevede la stabilizzazione del personale docente e del personale Ata, e l’inserimento del personale docente nelle graduatorie ad esaurimento”. Anche per evitare un costosissimo e lunghissimo contenzioso, argomenta Russo, “è conveniente, ragionevole e legittimo riconoscere i diritti acquisiti alle decine di migliaia di precari, tra docenti e personale tecnico, che garantiscono il regolare svolgimento dell’anno scolastico”. Il ministro risponde indirettamente ribadendo che “nella scuola è iniziata un’opera di razionalizzazione che finalmente ci consentirà di liberare le risorse necessarie per valorizzare il merito, investire nella qualità e rilanciare quindi tutto il sistema formativo”. Ora il rischio, anzi la quasi certezza, è che tali risorse debbano invece essere impiegate per far fronte alle azioni giudiziarie del personale precario, oltre che per il già pattuito recupero degli scatti di anzianità del personale di ruolo. Per il merito e la qualità, con tutta evidenza, occorrerà reperire nuove risorse, possibilmente accompagnate da nuove idee. |