Legambiente, una scuola su tre ha bisogno
di interventi urgenti di manutenzione

 Claudio Tucci Il Sole 24 Ore, 1.3.2011

Più di una scuola su tre, e per la precisione il 36%, ha bisogno di interventi di manutenzione urgenti, oltre il 50% è situata in aree a rischio sismico e solo il 58% degli istituti scolastici possiede il certificato di agibilità. È la fotografia scattata dall'undicesimo rapporto di Legambiente, «Ecosistema scuola 2011», condotto sulle scuole dell'infanzia, primarie e medie di 93 capoluoghi di provincia, che continua a raccontarci di un patrimonio edilizio scolastico ancora in stato di emergenza.

 Scuole troppe vecchie
«Nonostante i proclami governativi, attendiamo la pubblicazione dell'anagrafe scolastica, in sospeso da 15 anni», commenta Vanessa Pallucchi, responsabile scuola e formazione di Legambiente, che chiede anche a governo e istituzioni di far diventare l'edilizia scolastica «terreno di riqualificazione e gestione di eccellenza, attenta alla sostenibilità e alla vivibilità anche formativa dei luoghi dove ogni giorno vivono ben otto milioni di studenti».
Scorrendo lo studio spicca pure come uno dei problemi cronici degli edifici scolastici italiani sia la "vetustità" delle strutture, con il 65% di scuola costruito prima del 1974, anno dell'entrata in vigore dei provvedimenti per le costruzioni localizzate in aree sismiche. Oltre al rischio sismico, che interessa oltre il 50% dei 42mila edifici scolastici, il 9% delle scuole è a rischio idrogeologico, meno del 50% degli edifici possiede il certificato di collaudo statico e solo il 10,14% è costruito secondo criteri antisismici. Secondo il rapporto, tuttavia, quasi nella totalità degli edifici vengono fatte prove di evacuazione, più del 90% ha le porte antipanico, ma la certificazione di prevenzione incendi è solo nel 35,4% e le scale di sicurezza sono presenti in poco più del 50 per cento.
 

Quanto investono Nord e Sud sugli edifici scolastici?

Ecosistema Scuola mette poi in luce la differenza qualitativa del patrimonio edilizio delle diverse aree del paese. Il 52% degli edifici al Sud e circa un 53% nelle Isole, infatti, pur avendo edifici relativamente giovani, dichiara la necessità di interventi di manutenzione urgenti, a fronte di quanto dichiarato dalle regioni del Nord e del Centro che si aggirano intorno al 26 per cento. Ma la differenza tra Nord e Sud è sostanziale anche nell'investimento medio di manutenzione straordinaria: si passa infatti dai 53.472 euro al Nord, ai 27.193 euro al Centro per arrivare ai 22.482 investiti al Sud. Praticamente, il Meridione spende meno della metà di quanto fa il Nord. Nel settentrione inoltre c'è una maggiore attenzione per la manutenzione ordinaria, con una media di investimento dei comuni doppia rispetto a quella del meridione, ovvero 12.003 euro a edificio contro i 4.902 del Sud. Tiene unita tutta la Penisola, invece, il problema di carenza di strutture dedicate allo sport, di cui ancora oggi sono sprovviste il 45% delle scuole.