Prof da tagliare, il dazio maggiore
lo pagheranno le regioni del Sud

di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola, 5.3.2011

Il prossimo a.s. tra Sicilia e Campania spariranno 4.800 dei 19.700 stabiliti con la L. 133/08. Per i precari si confermano i quasi 30.000 posti liberi, ma circa 7.000 potrebbero andare ai soprannumerari di ruolo. Critiche dai sindacati: si continua a tagliare proprio mentre gli alunni complessivi aumentano.

Saranno le regioni del Sud a pagare il sacrificio maggiore dei 19.700 tagli ai posti di docente: la comunicazione è stata data ai sindacati durante una riunione al ministero dell’Istruzione sugli organici dell’a.s. 2011/2012. La Regione in assoluto più penalizzata sarò la Sicilia, che perderà 2.534 insegnanti. Decisamente penalizzata anche la Campania (-2.234). Al Nord il dazio maggiore toccherà alla Lombardia (-2.415) , mentre al Centro la Regione con più penalizzazioni sarà il Lazio (-1.989), di cui in buona parte riguardano la provincia di Roma. Il Miur ha specificato che la scelta dei tagli è legata alle Regioni dove si registrerà un decremento maggiore degli alunni iscritti.

Nel corso dell’incontro sindacale è stato anche confermato l’alto numero di insegnanti che lasceranno il servizio per andare in pensione: si tratta di 27.400 docenti, che sommati agli attuali 23mila posti vacanti lasciano il saldo delle cattedre a disposizione dei precari (circa 30mila) altamente in positivo.

Il Direttore generale, Luciano Chiappetta, ha anche comunicato che soprattutto a causa dell’applicazione della riforma Gelmini alle superiori, nel prossimo anno vi saranno circa 8.000 docenti di ruolo in esubero: "circa l´85% - ha commentato la Gilda degli insegnanti - può trovare una ricollocazione in base alle abilitazioni o ai titoli di studio posseduti e, quindi, mediante la mobilità volontaria. Solo circa 1.300 unità di personale docente in esubero si trova attualmente a disposizione, in quanto non dispongono di titoli spendibili".

Secondo la Uil Scuola quella della soprannumerarietà è diventata una situazione sempre più complessa, che si sarebbe tuttavia benissimo evitare attuando “un organico funzionale, pluriennale e stabile e una titolarità di sede o di rete anche per gli insegnanti di sostegno della scuola secondaria di secondo grado”. Per il sindacato di Di Menna, inoltre, sulla nuova tornata di tagli, la terza in altrettanti anni, “pesa negativamente la contraddizione tra l’aumento complessivo degli alunni e la riduzione degli organici che comporterà l’aumento degli alunni nelle classi”. La conclusione della Uil è realistica: a partire dal prossimo mese di settembre, infatti, il numero complessivo di iscritti ad un corso scolastico aumenterà, infatti, di 5.400 unità rispetto all’anno in corso: le stime ufficiali, sempre fonte Miur, indicano un saldo negativo di 2.700 iscritti nella primaria, di 12.300 in più nella secondaria di primo grado, e di -4.000 nelle secondaria di secondo grado.

Nessuna indicazione è stata data, invece, a proposito delle novità sull’incremento dei licei musicali e coreutici, che dal prossimo anno scolastico diventeranno rispettivamente 40 e 10: di sicuro, per il momento, c’è solo il dato che l’85% delle richieste verranno respinte.