Napolitano interviene per l’alunno disabile da Tuttoscuola, 28.3.2011 Nel giro di circa sei mesi un alunno disabile con problemi di autismo cambia per quattro volte l’insegnante di sostegno, e il presidente dell’Associazione bambini autistici scrive una lettera al Presidente della Repubblica per denunciare l’ennesimo cambio di insegnante in un istituto reggiano. E Napolitano, tramite la segreteria del Quirinale, telefona al presidente dell’Associazione per avere informazioni sul caso. Una telefonata non di semplice circostanza nel corso della quale la segreteria del Quirinale, per conto del Presidente, vuole conoscere dettagli, circostanze, motivi nel corso di una conversazione che, a detta del rappresentante dell’Associazione, dura per oltre un’ora. Una telefonata che si č conclusa con l’assicurazione che vi sarā un seguito alla vicenda. Secondo quanto riferito alla stampa locale dal presidente dell’Associazione dei bambini autistici, dall’inizio dell’anno scolastico vi sarebbe stata una successione di nomine di docenti di sostegno provenienti quasi sempre da altri territori (sembra in particolare dal Sud) i quali, appena assunto servizio se ne sono tornati a casa in malattia o maternitā, ma con la nomina giuridica in tasca. La situazione dei docenti di sostegno precari al nord rientra tra gli elementi di sperequazione denunciati a settembre 2010 da Tuttoscuola, quando, dati ufficiali alla mano, ha riscontrato una stranezza nella stabilizzazione dei posti di sostegno, in quanto quel 70% di posti stabili con personale di ruolo richiesto dalla norma di legge č rispettato come media nazionale, ma č fortemente squilibrato tra i territori. Infatti, mentre in regioni come la Basilicata, la Campania e la Sardegna i posti fissi di sostegno (su cui sono assegnati docenti di ruolo) sono circa il 90% del totale dei posti di sostegno - garantendo quindi un buon livello di continuitā educativa e didattica -, al Nord, come in Emilia dove si č registrato il caso segnalato dalle cronache, i posti di sostegno stabili non raggiungono il 55% del totale, che č come dire che quasi in un caso su due la discontinuitā colpisce gli alunni disabili. |