Tempo pieno e la “no-fly zone” di Petralia di Pippo Frisone ScuolaOggi, 21.3.2011 Il neo-provveditore dell’UST di Milano, dr. Petralia l’ha detto, scritto e ribadito in tutte le salse: L’organizzazione delle classi funzionanti a tempo pieno potrà essere realizzata nei limiti della dotazione complessiva provinciale dell’organico di diritto 2008/09 (Circ.del 11.3.11): Le classi successive alle prime funzioneranno secondo l’organizzazione oraria autorizzata sia nel caso della scelta operata dalle famiglie sia nel caso di classi richieste a T.P. ma autorizzate dall’UST a Tempo normale per l’a.s.2010/11. Ecco delineata da Petralia “la no-fly zone” sul Tempo pieno. Due sono le gravi conseguenze di tale decisione: - le 3.000 famiglie che avevano chiesto nel 2010/11 l’iscrizione alle prime a tempo pieno e non l’avevano ottenuto, non potranno più richiedere alcuna trasformazione a tempo pieno. - le nuove iscrizioni alle classi prime a tempo pieno del 2011/12 dovranno fare i conti coi limiti invalicabili dell’organico provinciale, determinato nel 2008/09! Ciò significa che le attuali 7.065 classi funzionanti a tempo pieno dovranno rientrare nel tetto del 2008/09 cioè 6.980. Saranno almeno altre 2.000 famiglie alle quali verrà detto di no all’iscrizione al tempo pieno, cui se ne aggiungerà un altro migliaio, derivante dall’incremento della popolazione scolastica! Un criterio assolutamente arbitrario quello deciso dal dr. Petralia, in quanto il richiamo al limite della dotazione organica risalente al 2008/09 non è più previsto nemmeno nelle circolari del Miur né per il 2010/11 né tantomeno dalla recente CM n.21 del 14.3.11 per il 2011/12. Un taglio al Tempo pieno che andrà ben oltre gli 800 posti ,come presto vedremo con la prima ipotesi di organico, determinato questa volta a partire dalle effettive esigenze e dalle richieste di tempo scuola avanzate dalle famiglie. Un altro colpo basso al modello storico del tempo pieno,al quale verranno tolte altre ore di compresenza fin quasi all’azzeramento totale. Si prevedono da 41,5 ore fino a un max di 41,7 delle 44 ore a disposizione con due docenti per ogni classe a tempo pieno. Un cambio di metodo e di passo quello voluto dal Direttore Regionale che se da un lato risulta più trasparente e rispettoso delle diverse realtà territoriali e in netto contrasto con il diktat , imposto dal Provveditore di Milano, pur tuttavia non cambia la sostanza delle cose. In ogni caso, i posti da tagliare nella primaria della Lombardia sono e restano 1.400 posti. A Milano toccherà ancora una volta sostenere l’onere più pesante. Tra posti tagliati e classi a Tempo pieno negato , oltre a deludere altre migliaia di famiglie, avrà anche forti ripercussioni sull’occupazione del personale precario che vedrà così dimezzarsi ogni aspettativa di lavoro. Tutto ciò avviene nel silenzio assordante ancorchè consenziente del Governatore lombardo Formigoni e del Sindaco di Milano Moratti. Lasciati soli, luogotenenti e commissari di turno, fanno come meglio possono il lavoro sporco, commissionato da una politica miope che ha dichiarato guerra alla scuola statale , agli insegnanti e più in generale alla cultura. E a Milano, non basterà la no-fly zone del provveditore Petralia a salvarla! |