Precari. Fuoco incrociato sul Miur

da Tuttoscuola, 31.3.2011

La serie di contenziosi, impugnative e diffide sui precari della scuola verso il Miur non è un vero e proprio accerchiamento, ma poco ci manca.

Senza considerare le richieste dell’opposizione e dei sindacati che invocano una soluzione politica del problema, vi sono attualmente almeno tre tipi di “attacco” al problema del precariato nella scuola che stanno impegnando i funzionari del Ministero a fronteggiare il fuoco incrociato.

Ci sono innanzitutto i tribunali che da diverse parti del territorio nazionale, quasi con effetto “domino”, stanno sfornando sentenze che riconoscono al personale precario della scuola un trattamento economico alla pari di quello riservato al personale di ruolo, sulla base della direttiva comunitaria 1999/70/Ce (che il Miur ritiene, comunque, applicabile soltanto al settore privato, ma non a quello pubblico).

Ci sono le diffide dell’Anief verso i dirigenti centrali e periferici dell’Amministrazione scolastica per la mancata attuazione della sentenza della Consulta sugli inserimenti “a pettine” nelle graduatorie provinciali dei docenti precari, con seguito quasi certo di denuncia per comportamento omissivo alla Procura della Repubblica presso le sezioni regionali della Corte dei Conti.

C’è, infine, l’avvio di una class action da parte del Codacons per chiedere la stabilizzazione - tramite assunzione - di 40mila precari ed un maxi risarcimento di 30mila euro ciascuno per tutti i precari della scuola e professori universitari a contratto.

Per rompere l’accerchiamento probabilmente la via d’uscita sembra essere una soluzione politica da attivare con intervento legislativo d’urgenza, il più possibile condiviso.