Diagnosi di DSA dell’ultima ora da Tuttoscuola, 31.3.2011 Diverse segnalazioni provenienti dal territorio evidenziano come, ancora una volta, con l’avvicinarsi della conclusione dell’anno scolastico diverse famiglie cercano di correre ai ripari per il timore di qualche bocciatura dei propri figli, ricorrendo a certificazioni dell’ultima ora che attestano disturbi specifici di apprendimento. La legge 170, approvata nell’autunno scorso dal Parlamento, ha ufficialmente dato rilevanza ai disturbi di apprendimento (DSA) e alla dislessia in particolare, legittimando il diritto degli studenti che ne sono affetti ad avvalersi di particolari strumenti compensativi e di misure dispensative messi in atto da parte delle scuole. È forse proprio in ragione di questa legittimazione che diverse famiglie si danno da fare. Vi sono tuttavia alcune considerazioni su questo argomento. La prima riguarda il soggetto che deve rilasciare la certificazione di diagnosi del DSA. Non può essere il medico di famiglia o uno psicologo privato a certificare il disturbo, perché la legge 170/2010, all’art. 3, prevede espressamente che sia l’Asl a rilasciare la certificazione o, nel caso ciò non sia possibile, che la diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate. Un’altra considerazione riguarda i tempi. Poiché la legge 170/2010 impegna la scuola a predisporre un programma di appositi interventi personalizzati (art. 5 - misure educative e didattiche di supporto) da realizzare nel corso dell’anno scolastico, non si capisce quale senso possa avere una certificazione prodotta alla conclusione delle attività didattiche con la pretesa che valga soltanto per la valutazione finale dell’alunno. Il problema delle diagnosi di DSA dovrebbe essere, comunque, definitivamente chiarito dal Miur, presso il quale sta operando il gruppo tecnico previsto dalla legge che sta mettendo a punto le linee guida e un apposito decreto ministeriale. |