Test Invalsi al via:
cosa è successo?

da Tuttoscuola, 10.5.2011

All’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione (Invalsi) di Frascati si aspettano con una certa trepidazione le ultime notizie dal fronte, cioè gli eventuali resoconti negativi delle scuole alla fine di una giornata annunciata come campale, ma che, a quanto sembra, campale non è stata. Parliamo di notizie dal fronte degli istituti superiori, naturalmente.

Dopo la scuola primaria e la scuola secondaria di I grado che negli ultimi anni si sono già sottoposte alla rilevazione degli apprendimenti, oggi è toccato agli istituti di istruzione secondaria superiore affrontare i test per la rilevazione di italiano e matematica per i ragazzi del secondo anno.

Non si è trattato della prima volta perché già ai tempi della Moratti vi erano state rilevazioni degli apprendimenti mediante test; allora, però l’adesione era stata volontaria (e molto diffusa), mentre questa volta è obbligatoria (e un po’ contestata).

A quanto sembra dalle prime notizie, c’è stato più fumo che arrosto, cioè più dichiarazioni di ostilità che fatti concreti di astensione.

Qualche istituto ha limitato la rilevazione alle sole classi campione scelte dall’Invalsi, escludendo la somministrazione dei test a tutte le altre seconde classi. In qualche scuola gli studenti hanno sostenuto la protesta consegnando i test in bianco.

C’è chi ha parlato di overdose di test Invalsi, ma va osservato che se la considerazione può valere per le scuole, non vale certamente per gli studenti, visto che ogni anno le classi interessate ai test sono sempre le seconde e quinte della primaria, le prime della secondaria di I grado e le seconde delle superiori, con conseguente rotazione di alunni.

Comunque vadano le cose, anche se le difficoltà emerse sono state prevalentemente di natura esterna alle prove (rivendicazioni contrattuali, obbligatorietà, timore di uso improprio dei test, valutazione dei docenti, ecc.), sarà opportuno per il prossimo anno fare tesoro di tutte le criticità emerse e lavorare perché lo strumento della rilevazione sia il più possibile condiviso come mezzo per l’autovalutazione delle scuole.

Aspettiamo, comunque, domani il bollettino dal fronte.