"Ricreazione" Quando i prof suggeriscono alle prove Invalsi E’ il giorno delle prove Invalsi. Un bel giorno di maggio, con tanto sole e tante rondini che volano libere nel cielo... Silvana La Porta* da Aetnascuola.it, 20.5.2011 Una mamma spiega alla figlia, una bambina di quinta elementare che sta per recarsi a scuola, che deve comportarsi bene, rispondere con attenzione alle domande e fare quello che le dicono le maestre. La bambina arriva in classe, si siede, vengono distribuiti i fascicoli. Comincia a fare queste benedette e fatidiche prove. A, B C, D, dopo attenta lettura l’alunna sbarra la risposta a suo giudizio esatta. Nel frattempo le maestre sembrano agitate, osservano i bambini con ansia, passano per i banchi e lanciano lunghi sguardi sui fascicoli dei test. La bambina non ci bada, ha ricevuto precise indicazioni dai genitori e poi, all’inizio della prova, dalle stesse docenti. Passano i minuti, il foglio è quasi completo. All’improvviso però succede qualcosa di strano. Le maestre si soffermano tra i banchi e cominciano a dare indicazioni. Una giunge dalla bambina e comincia a dirle: “ Federica, qui metti B, non C; lì metti A, non B.” La bambina sembra pietrificata, non si muove. Federica, metti A, ti dico- incalza la maestra. Allora un altro bimbo, spazientito, esclama: “ Maestra, ma non lo capisce che Federica non vuole cambiare nulla?” E soggiunge: “Ma non ci avevate detto di lavorare in silenzio e senza suggerimenti?”.
La maestra finge di non sentire, molla la bimba
ribelle e si rivolge a un altro banco. Federica giunge a casa
sconvolta. E’ in lacrime. Ha disubbidito alla maestra per obbedire
alla sua coscienza. La mamma è esterrefatta, non sa cosa dirle e
come obiettare. Alla fine la bambina con una inattesa intuizione
esclama: “ Io lo so, mamma, perché le maestre hanno fatto così.
Perché poi, se noi facciamo troppi errori, se la prendono con loro e
le accusano di non averci insegnato niente.”
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