Bonus permanenza per docenti che non si spostano Il Progetto Pittoni procede spedito Immissioni retrodatate, speranze per i neoabilitati Intervista di Vincenzo Brancatisano, 31.5.2011 31 MAGGIO 2011 – Procede spedito il progetto del senatore Mario Pittoni, capogruppo per la Lega Nord in Commissione Istruzione del Senato sul fronte del precariato scolastico. Proprio alla vigilia della scadenza del termine per l’aggiornamento delle graduatorie provinciali, prevista per domani, Pittoni, interpellato dalla testata www.vincenzobrancatisano.it ha sciolto i dubbi relativi alla possibile marcia indietro sul bonus di permanenza che secondo un emendamento concordato con il ministro dovrebbe essere assegnato a tutti i docenti che hanno scelto di non spostarsi dalla propria provincia. Dopo la sconfitta elettorale in molti hanno sperato o temuto che del bonus (una bufala, secondo i più) non si sarebbe parlato più. “Nessuna marcia indietro”, tuona Pittoni. “Al contrario, il risultato elettorale conferma che servono atti concreti e il bonus di permanenza risponde a una richiesta precisa non solo degli insegnanti del Centro Nord ma di tutti quelli che non vogliono essere messi in concorrenza con l’universo mondo. Il problema nasce dalla forte disomogeneità dei punteggi tra una provincia e l’altra”. Ma guardi, senatore Pittoni, che i punti ci sono perché c’è tanta gente che lavora nel Sud come precario da decenni. In certe classi di concorso di Catania, Palermo, Reggio Calabria e non solo c’è gente nata negli anni ’40. “Gli insegnanti anziani ci sono anche al Nord. E in ogni caso non ha senso sostituire insegnanti del Nord, che spesso sono insegnanti del Sud che hanno scelto di spostarsi, con altri insegnanti del Sud che questa scelta nel 2007 non hanno fatto”. Torniamo al bonus. E’ diventato un’ossessione per alcuni, la speranza di riscossa per gli altri. “C’è un accordo preciso con il ministro per inserire nel decreto sullo sviluppo un emendamento che serve a garantire un minimo di stabilità delle graduatorie” . Scusi, domani è il 1 giugno, data di scadenza per l’aggiornamento delle graduatorie. E quelli che hanno fatto domanda? Conferma la norma di salvaguardia prevista dal suo progetto? “Nessun problema, il punto 4 della proposta prevede la possibilità di revoca della domanda di trasferimento”. Veniamo a un altro punti ritenuto importante dai precari della scuola in vista delle imminenti immissioni in ruolo di agosto. Saranno retrodatate o no? “Si potrà attingere dalle liste attuali. Il problema che è stato segnalato, del rischio di un aggravio di spesa, che potrebbe convincere il ministro Tremonti a fare retromarcia, non esiste. L’articolo ha solo bisogno di essere formulato in maniera più corretta. L’obiettivo è quello di fare in modo che i posti vadano a chi ha fatto la sua scelta nel 2007. Scelte diverse rappresenterebbero una grande scorrettezza e una mancanza di rispetto nei confronti dell’intero corpo docente precario, già sufficientemente vessato”. Sì, ma le graduatorie ad esaurimento immobili sono state poi dichiarate illegittime, almeno coì sostengono alcuni. “Ma no, sono state soltanto cassate le code”. E poi ci sono i nuovi abilitati che non possono entrare nelle graduatori attuali in quanto a esaurimento. Sono più di 20.000 e di loro non si occupa nessuno. “Per loro è pronta la sezione aperta del nuovo sistema di reclutamento su base regionale. I primi a potersi iscrivere saranno proprio loro. Già oggi per i nuovi abilitati la legge prevede la disponibilità del 50 per cento dei nuovi posti”. Ciascuno nella propria regione? “Non è previsto alcun vincolo di residenza. Il criterio di selezione sarà meritocratico con la particolarità di una valutazione omogenea a livello regionale”. Come si procederà nei fatti? “Ogni tre anni il ministro dell’Istruzione, in accordo con quello delle Finanze, indicherà regione per regione quanti posti si rendono disponibili e il 50 per cento andrà in automatico ai precari storici. L’altro 50 per cento, come detto, ai nuovi abilitati”. Senatore Pittoni, il suo pacchetto è considerato “anti Sud” da alcuni docenti del popolo della rete . “Le pare che sarei andato fino a Palermo a presentarlo se fosse così? E come si spiegherebbe la disponibilità della maggior parte delle forze sindacali?” Su Facebook nella pagina del libro “Una vita da supplente” |