IL CASO

"Scuola, tagli senza precedenti"
I presidi scrivono alle famiglie

"Pochi docenti e orari spezzatino". Spedite migliaia di lettere
ai genitori dei ragazzi per denunciare i problemi degli istituti

di Sara Grattoggi, la Repubblica di Roma 20.5.2011

"Gentili genitori, le nostre scuole sono vittima del più imponente taglio della storia italiana del dopoguerra". A lanciare l'allarme sono i 376 presidi dell'Asal - Associazione scuole autonome del Lazio, che hanno inviato a migliaia di famiglie una lettera in cui denunciano i problemi degli istituti della regione.

Le elementari del Lazio, come si legge nelle tabelle ufficiali sugli organici, il prossimo anno "perderanno 930 docenti" (salvo integrazioni nell'organico di fatto) e dovranno a fare i conti con "52 classi a tempo pieno in meno, l'impossibilità di assegnare due docenti per classe, l'eliminazione degli insegnanti specialisti di inglese (in provincia di Roma si è passati da 445 a 98 posti), classi che hanno fino a 27-28 alunni anche in presenza di disabili". All'Ufficio scolastico regionale, che aveva dichiarato che gli studenti che fruiranno del tempo pieno l'anno prossimo saranno lo 0,23% in più, il presidente dell'Asal Paolo Mazzoli risponde che "è solo l'effetto di un ulteriore sovraffollamento delle classi". "I corsi per rendere idonei i docenti generici all'insegnamento dell'inglese sono stati troppo brevi perché possano insegnare bene la lingua - aggiunge Andrea Caroni, preside dell'elementare Cecconi - E il tempo scuola si è ridotto anche per il "modulo", passando da 30 a 27 ore per le prime, seconde e terze elementari". Mentre quanto alle scuole d'infanzia statali, nel Lazio "non è stata istituita alcuna nuova sezione e migliaia di famiglie sono prive di un servizio indispensabile": alla Angelo Mauri, ad esempio, su 201 domande per la materna ne sono state accolte solo 97.

Meno ore di lezione anche alle superiori, che il prossimo anno "perderanno 1.032 insegnanti" e avranno classi "fino a 30 studenti". Alle medie, invece, si registra "l'impossibilità di coprire le supplenze brevi", mentre in tutte le scuole il taglio di 1.220 Ata mette a rischio la vigilanza degli alunni. Sul fronte dei finanziamenti qualche miglioramento c'è stato ma i fondi non bastano ancora. "Le supplenze sono state finanziate" e "una piccola parte dei crediti delle scuole è stata ripianata", ma il ministero continua a essere in debito con centinaia di istituti. Infine, il Miur "ha reintrodotto per il 2011 un fondo per il funzionamento delle scuole, ma sono solo 8 euro ad alunno, 4-8mila per istituto". Ragion per cui, "le scuole continuano ad avere problemi per far fronte alle spese obbligatorie e non hanno alcun margine per l'innovazione, la formazione in servizio, i laboratori e le nuove tecnologie". Ecco perché i presidi Asal ribadiscono la necessità di chiedere contributi volontari alle famiglie per ampliare l'offerta formativa.