Quel Disegno di Legge è un rischio Sembrerebbe - quello recentemente presentato da due senatori - un Disegno di Legge volto ad aiutare le scuole nel migliorare la propria offerta formativa, in particolare per gli alunni con disabilità, e invece non si tratta affatto di garantire risorse e servizi in più, ma è praticamente come dire: «Siccome devo risparmiare, comprati i servizi che non riesco a garantirti!», ovvero «non ti garantisco più un servizio essenziale al diritto allo studio». Con una mano, dunque, si tagliano pesantemente i fondi alla scuola pubblica, con l'altra si offrono soluzioni che aprono la strada alla privatizzazione. E questo - oltre a creare ulteriori disuguaglianze proprio tra gli alunni con disabilità - è un grave rischio per l'intera scuola pubblica italiana di Francesca Palmas* da Superando 25.5.2011 È di questi giorni la notizia del Disegno di Legge n. S 2594 (Disposizioni per favorire il sostegno di alunni con disabilità), depositato il 2 marzo scorso dai senatori Francesco Bevilacqua e Antonio Gentile, che prevede la possibilità per i Dirigenti Scolastici di realizzare progetti per il sostegno scolastico agli alunni disabili con la collaborazione dei privati, stabilendo una serie di disposizioni che «non devono comportare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».
I lettori meno
attenti potranno
pensare trattarsi di una proposta che riguarda le sole persone con
disabilità. Si tratta invece di un rischio per l'intera
scuola italiana, poiché se quel Disegno di Legge venisse
approvato, esso sarebbe un cuneo per legittimare una vera e propria
privatizzazione della scuola pubblica.
L'Italia - non
bisogna mai
dimenticarlo - è l'unico Paese che include gli
alunni con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado e la
nostra esperienza ha profondamente orientato la stessa
Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità che
all'articolo 24 (Educazione) parla di «diritto degli alunni
con disabilità alla scuola dell’obbligo e superiore con forme di
sostegno e con interventi individualizzati».
In teoria questo
Disegno di Legge sembrerebbe un provvedimento volto ad aiutare le
scuole nel migliorare la loro offerta formativa: in realtà non si
tratta affatto di garantire risorse in più e dunque servizi in più,
ma è come dire: «Siccome devo risparmiare, comprati i
servizi che non riesco a garantirti!», ovvero «non ti
garantisco più un servizio essenziale al diritto allo studio». Cosa
fa dunque il Governo? Con una mano taglia i fondi alla scuola
pubblica, con l'altra offre soluzioni che aprono la strada
alla privatizzazione.
Ancora una volta il
Governo parte
dai più fragili - le persone con disabilità - per risanare i conti
della spesa pubblica. Ha iniziato un anno fa con la cosiddetta
"caccia ai falsi invalidi", cercando di svuotare le
tasche di chi già è costretto a vivere con una pensione irrisoria da
soglia di povertà, e innescando una pericolosissima campagna
mediatica, fondata solo su preconcetti e approssimative
considerazioni. Ha continuato poi con l'azzeramento del Fondo per la
Non Autosufficienza e con un impoverimento del welfare
pubblico in generale. Ora il Disegno di Legge da cui siamo partiti sarà discusso in Senato dall'apposita Commissione. Ma già da adesso le famiglie da noi rappresentate dicono NO alla privatizzazione della scuola pubblica e sono pronte a scendere in piazza per la tutela del diritto allo studio dei propri figli, che non è l'unico ad essere messo a rischio, perché questa linea di intervento si ripercuoterà negativamente su tutta la scuola pubblica italiana.
* Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi). Responsabile Scuola dell'ABC Sardegna. L'ABC aderisce alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap).
Sul Disegno di Legge di cui si parla nel presente testo, segnaliamo anche - sempre nel nostro sito - gli articoli intitolati: L'integrazione non si può privatizzare (di Fiammetta Colapaoli, cliccare qui) e Inaccettabile privatizzare il sostegno (di Salvatore Nocera e Mario Berardi, cliccare qui). |