IL CASO
Scuola, mancano le supplenti
E' successo in un istituto in via D'Aronco, zona
Pisana. di Viola Giannoli, la Repubblica di Roma 29.5.2011
Niente scuola perché mancano le supplenti. È quanto accaduto ieri a 25
bambini della scuola comunale dell'infanzia "Il paese dei balocchi"
in via D'Aronco, zona Pisana, rimasti fuori dai cancelli
dell'istituto per l'assenza di alcune maestre. "Da tre giorni ci
sono disagi nella scuola - ha denunciato il consigliere del Pdl del
XVI municipio Marco Giudici - Mercoledì 10 bambini non son potuti
entrare e le mamme hanno chiamato i carabinieri, alla fine sono
saliti in classe solo perché una maestra si è presa la
responsabilità di tenere bimbi in più. Giovedì 20 alunni sono stati
fatti uscire alle 13 anziché alle 16.30. E ieri in 25 sono tornati a
casa. Se lunedì i disagi proseguiranno farò un esposto alla
procura". Il caso della materna alla Pisana non è però isolato. Se i direttori del II e del IV Municipio hanno preso carta e penna per sottolineare la carenza di personale scolastico, Andrea Catarci, minisindaco dell'XI municipio, ha chiesto al Campidoglio una soluzione rapida ricordando anche che oggi gli assistenti ai bambini diversamente abili vengono impiegati per tappare i buchi dei docenti in malattia. "Le scuole dell'infanzia e gli asili sono nel caos per le politiche di risparmio del Comune e non riescono a garantire nemmeno il servizio minimo - attacca Fabio Moscovini, responsabile della Fp-Cgil - Il prossimo anno scolastico è a rischio: le graduatorie municipali sono esaurite per coprire le supplenze di lungo periodo che spetterebbero al Campidoglio, l'organico è ridotto tra pensionamenti e tagli, i concorsi per 300 insegnanti sono bloccati così come le graduatorie dei precari". "Di fatto si conferma lo smantellamento dell'istruzione tra 0 e 6 anni da parte dell'amministrazione comunale che vuole privatizzare i servizi e non rispetta il piano di assunzioni - aggiunge Paolo Masini (Pd), vicepresidente della commissione Scuola - A rimetterci, al contrario di quanto dicono Alemanno e i suoi assessori, sono le famiglie. Non solo ci sono migliaia di bimbi in lista si attesa, ma anche coloro che hanno conquistato a fatica un posto non possono usufruirne". |