Orientamento, strumento poco utilizzato:
specie al Nord

da Tuttoscuola, 26.5.2011

Il 60% circa dei giovani dichiara di aver fruito, almeno per una volta, dei servizi di orientamento nel sistema scolastico, anche se i canali di scelta privilegiati restano la famiglia e gli insegnanti.

E' quanto emerge dal Rapporto di Orientamento 2010 dell'Isfol che per la prima volta presenta i dati relativi sia alla domanda che all'offerta di orientamento in Italia. Destinatari degli interventi sono sia gli studenti in ingresso sia quelli in uscita. Questi ultimi risultano essere una categoria verso la quale gli istituti coinvolti (95% circa) indirizzano un'attività di orientamento finalizzata alla specifica transizione. Resta forte il coinvolgimento delle famiglie e dei genitori con una presenza più consistente negli istituti secondari di primo grado (82,4%) rispetto a quelli di secondo grado (72,1%).

Confermata la diffusione dell'uso dell'orientamento anche nel Sistema Università ed in particolar modo nelle università del Centro, del Sud e delle Isole. Tale fenomeno è spiegato da una importante potenzialità dello strumento dell'orientamento ossia quello di essere un supporto necessario al processo di scelta del corso di studi, uno strumento fondamentale per contenere gli abbandoni e per sostenere una progettualità personale e professionale che, certamente, è più problematica in ambienti che offrono minori opportunità e minore supporto sociale.

Particolarmente sviluppate, nel Sud e nelle Isole, le attività erogate presso i Centri di orientamento e i Servizi per il lavoro, aree del Paese in cui è più sentita la necessità di posizionarsi nel mercato del lavoro.

L'indagine relativa alla domanda ha coinvolto sia i giovani (studenti di scuola media-superiore e università) sia gli adulti (disoccupati, inoccupati, occupati) scelta che ha permesso di ottenere una mappatura delle diverse tipologie di esigenze tale da supportare la definizione delle strategie di sviluppo futuro dell'offerta di servizi più coerenti con i bisogni dell'utenza. Particolarmente significativo il campione analizzato. Complessivamente sono stati coinvolti 4.336 soggetti di cui 300 studenti dell'ultimo anno della scuola secondaria; 400 universitari suddivisi per anno di frequenza e 3.000 lavoratori (gruppo ulteriormente suddiviso in sottocategorie per occupati, cassintegrati, disoccupati, persone in cerca di prima occupazione). è stato inoltre realizzato un focus d'analisi specifico, relativo ad un sovra campione di 400 soggetti tra disoccupati e persone in cerca di prima occupazione. Ed un altro focus è stato dedicato ad un gruppo di 236 soggetti stranieri, residenti in Italia, occupati o disoccupati in cerca di una nuova occupazione. Ben il 90,2% dei soggetti del campione è a conoscenza dei servizi di orientamento ma assai inferiore è la percentuale di coloro che ne fruiscono (meno del 50%). Ad utilizzare maggiormente i servizi di orientamento i soggetti con caratteristiche di "debolezza" rispetto al mercato del lavoro ossia le donne, i giovani, i disoccupati e i soggetti in cassa integrazione; nonché tra i soggetti con titolo di studio più elevato.