La preside alza le mani e s'arrende Dopo il caso delle due ragazzine di 14 e 15 anni portate in comunità per una rapina, entrambe membre del gruppo "Bolognina warriors" scatta l'allarme baby gang. La preside spiega: "Le abbiamo tentate tutte, il dialogo dura poco e poi recitano il loro personaggio". Il Corriere di Bologna, 31.5.2011 "Questa decisione è come una sconfitta per la scuola. Siamo stati battuti anche se la battaglia l'abbiamo sostenuta fino in fondo. Le due nostre alunne che finiscono in una comunità per misura cautelare è una soluzione estrema. Noi, con i nostri strumenti - e abbiamo tentato di tutto, dagli incontri con le famiglie insieme ai carabinieri alle sospensioni - non siamo riusciti nel compito di far cambiare strada a questi ragazzi". Non vede un futuro facile Marina Battistin, preside delle scuole medie Testoni della Bolognina, frequentate dalle due ragazzine mandate in comunità e dal fratello di una di esse, considerato il leader dei Bolognina Warriors. "Dove non siamo arrivati noi, sono arrivate altre agenzie, diciamo "estreme": la polizia, il tribunale dei minori. Anche nei mesi scorsi il tribunale era stato investito del problema, ma aveva atteso. Oggi ci sono i provvedimenti, non so se e quanto serviranno, però può darsi che le famiglie ora capiscano meglio il problema e può darsi pure che qualche ragazzo si senta meno identificato in un modello negativo. Comunque il compito della scuola di formare dei cittadini, con questi ragazzi non è riuscito". La preside ha studiato a lungo il "fenomeno Warriors", ragazzi che fungono da modelli per i "bulletti" del quartiere o aspiranti tali. Li chiama "modelli eversivi", ragazzini che hanno ormai comportamenti strutturati: "Sembra che ti ascoltino per un quarto d'ora poi è più forte il richiamo al personaggio che si sono costruiti, che vive per il corteggiamento di altri ragazzini che li prendono come loro esempio. Io spero almeno che si riesca a bloccare questo "corteggio"". Ieri mattina a scuola (non è che frequenta sempre), c'era il fratello della quindicenne, che ha meno anni di lei, è considerato il capo ed era un po' nervoso per quello che stava accadendo: "Per un'ora è rimasto a contatto con il professore, poi con la scusa di andare in bagno si è dileguato, anche se non è uscito dall'istituto. Che mi risulti, solo una volta un ragazzo è andato a casa senza permesso". Ragazzi, quasi ancora bambini, molto difficili, con famiglie ancora più difficili, talora con precedenti penali. "La ragazza di 15 anni per due giorni l'ho tenuta con me in presidenza con altre due amiche, a fare lavori utili. Abbiamo anche pulito due intere classi, abbiamo parlato. Ma con le due amiche il rapporto continua, lei se può fa finta di non conoscermi. Non so quale sarà il suo futuro". |