Alunno disabile? Niente test

Scuole elementari e medie impegnate nelle prove Invalsi volute dal ministero dell´Istruzione. Ma una mamma denuncia: «Mio figlio disabile è stato escluso dai test. Un docente mi ha persino chiesto di non portarlo a scuola nel giorno delle prove». Sarebbe successo nella scuola elementare del plesso Rodari di San Giorgio a Cremano. Puntuale la replica del dirigente scolastico: «Il maestro ha ritenuto opportuno non far partecipare il bambino. È una possibilità contemplata dal regolamento».

di Anna Laura De Rosa la Repubblica 13.5.2011

SAN GIORGIO A CREMANO. «La scuola ha escluso mio figlio dalle prove Invalsi perché diversamente abile. È una discriminazione ai danni di un ragazzo che ha il diritto di essere integrato. Un docente mi ha chiesto persino di non portarlo in classe nel giorno dei test, mercoledì scorso. Ma io non mi arrendo. Stamani ci sarà un´altra prova Invalsi e chiederò di far partecipare il ragazzo». Con queste parole Laura B., madre di un bambino di dieci anni affetto da disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato, denuncia quella che considera «un´ingiustizia». Il piccolo studente con problemi di comportamento (d´ora in avanti lo chiameremo Renato) frequenta la quinta elementare nel primo circolo didattico di San Giorgio a Cremano, plesso Rodari. «Amareggiata e delusa», Laura denuncia «l´esclusione di Renato» dal test Invalsi sottoposto in questi giorni dal ministero dell´Istruzione agli studenti delle scuole inferiori di tutto il paese.

Laura è una mamma combattiva, decisa a «lottare per far valere i propri diritti». Chiede ai maestri di poter vedere il registro delle presenze di mercoledì scorso perché sospetta persino che «abbiano fatto risultare il mio bambino assente». Accuse che però vengono respinte: «Il maestro - risponde il dirigente della scuola - ha ritenuto opportuno non far partecipare il ragazzo. È una possibilità contemplata dal regolamento dei test Invalsi. Abbiamo sempre seguito con scrupolo l´alunno e spiegato la scelta alla madre, con la quale abbiamo discusso più volte in passato».

Ma è un muro contro muro. E tra le parti resta «uno studente - dice la madre - che ha problemi ma è intelligente. Col tempo e il sostegno necessari alla risoluzione del test sarebbe riuscito a fare qualcosa. I maestri all´inizio dell´anno mi avevano promesso di coinvolgerlo in tutte le attività. Non è stato così. Una volta a casa - prosegue - il bambino ha raccontato di essersi buttato a terra appena entrato in classe, di essere stato portato fuori e di non aver fatto nessun compito, mentre ad altri ragazzi con disabilità questa opportunità è stata concessa».

La denuncia solleva l´ennesima polemica sul test ministeriale. «L´esclusione - protesta Toni Nocchetti, presidente dell´associazione onlus "Tutti a scuola" - serve a evitare che si abbassi la media dei risultati del test Invalsi. Anche se contemplata come possibilità dal regolamento, chiediamo l´intervento dell´Ufficio scolastico regionale perché siamo di fronte a un fatto gravissimo. La prova stessa - continua - nasce da presupposti opposti all´integrazione. Non tiene conto del percorso educativo individuale cui hanno diritto i bambini diversamente abili».