Lungo interregno per l’Educazione agli adulti di C.V. La Tecnica della Scuola, 18.5.2011 Nel 2006, tramite la Legge Finanziaria, si è messo mano, con l’intento di arrivare ad una profonda riorganizzazione di sistema, all’Educazione agli adulti. I commi 632 e 634 della Legge 296/06 (Finanziaria 2007), infatti, avevano previsto la ricollocazione dei CTP (Centri Territoriali Permanenti) e dei corsi serali per gli adulti nei cosiddetti CPIA (Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti), costituiti poi con il Decreto Ministeriale 25 ottobre 2007. Nel 2009 (nel frattempo la Legge 133 del 2008 riconfermava gli interventi nel settore) alcune Regioni hanno avviato l’ organizzazione di 75 CPIA in tutto il Paese, ma il nuovo Regolamento che ne doveva codificare il funzionamento non è finora mai stato emanato, pare per le complesse verifiche circa le coperture economiche. La sua pubblicazione viene data possibile per i prossimi mesi: quello che è certo è che dal 2007 ad oggi l’Istruzione agli Adulti nel nostro Paese è vissuta e sta vivendo in una sorta di interregno, sospesa tra CTP e corsi serali che (in particolare questi ultimi) sembrano defluire verso lo smantellamento, e Centri Provinciali che non decollano. Un “essere e non essere” che non fa bene ad uno dei settori più delicati del sistema di istruzione-formazione.
Alcuni dati Nel Paese ci sono oggi oltre 500 Centri Territoriali Permanenti attivi, Centri che erogano ogni anno, per un’utenza di varia tipologia, alcune decine di migliaia di corsi. Si calcola che gli adulti che ogni anno in qualche modo passano per i nostri CTP siano, tra italiani e stranieri, oltre 400 mila. Circa 70 mila quelli che studiano di sera per un diploma o una qualifica secondaria in 800 Istituti Secondari Superiori: è l’anello più debole del sistema formativo, in un Paese, l’Italia, dove gran parte della popolazione (grossomodo metà) viaggia con il solo diploma di licenza media, lasciando standard di debolezza un 30% più pesanti rispetto alla media dell’Unione Europea-15. Sui corsi serali degli Istituti secondari superiori, nel mentre l’Istat segnala che solo il 6% degli adulti dichiara di aver fatto qualche esperienza si formazione-istruzione serale (l’Unione Europea dei15 è al 13%!), s’è d’altronde abbattuta la scure del Ministero rispetto alle classi e agli organici per effetto della Legge n. 133 del 2008. Il Decreto Ministeriale 25 ottobre 2007 Il DM 25 ottobre 2007 conferisce l’autonomia ai futuri Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti, appunto “nel quadro della riorganizzazione dei Centri Territoriali Permanenti e dei corsi serali funzionanti presso le Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado…” (art. 1). In questi Centri di nuova istituzione, a partire dall’anno scolastico 2008-2009 (ma come si è detto siamo molto molto in ritardo) si doveva operare per consentire a tutti il completamento del ciclo di studi primario, l’acquisizione dell’obbligo scolastico di istruzione, il percorso fino al diploma secondario superiore, ma anche ogni forma di alfabetizzazione finalizzata all’acquisizione di saperi e all’integrazione linguistica (art. 3). |