Il 2° Rapporto visto dalla provincia.
Dove si esulta e dove si polemizza

da Tuttoscuola, 11.5.2011

L'importanza del 2° Rapporto sulla qualità della scuola è testimoniata, oltre che dall'imponente rassegna stampa, dai commenti di numerosi assessori, che esprimono soddisfazione o insoddisfazione per la posizione raggiunta nella classifica da parte della propria Regione o Provincia.

Tra questi, segnaliamo la soddisfazione dell’Assessore provinciale all’istruzione della Provincia di Benevento, Annachiara Palmieri, che ha dichiarato: "Mi dichiaro molto soddisfatta dalla rilevazione del Secondo Rapporto sulla qualità della Scuola italiana curato dal mensile “Tuttoscuola”, che porta la Provincia di Benevento alla 29a posizione su scala nazionale, a poca distanza da Bologna, e molto prima di Venezia, Genova e Firenze". "Nonostante le ben note difficoltà, i tagli di Bilancio per il personale e le strutture della Scuola, la ristrutturazione della platea delle cattedre, l’impossibilità di intervenire per risolvere criticità soprattutto di ordine logistico, registriamo che il Sannio, secondo il mensile “Tuttoscuola”, occupa una posizione lusinghiera soprattutto se rapportata al resto del Mezzogiorno che, tuttavia, anche un po’ a sorpresa, e in un quadro di evidenti e storici squilibri Nord-Sud, mostra che negli ultimi quattro anni abbia fatto meglio di altre aree del Paese. In ogni caso, il risultato del Sannio lo si deve, in primo luogo, alla dedizione degli operatori della Scuola, ai docenti e agli insegnanti che hanno dato ampie prove di dedizione al dovere e di capacità professionali, come dimostrano peraltro i Premi che le nostre Scuole in questi ultimi anni hanno saputo conquistarsi in molteplici gare nazionali. Per quanto ci riguarda, mentre abbiamo cercato di sfruttare tutte le possibilità di accesso alle limitate fonti di finanziamento disponibili per la logistica, abbiamo voluto tenere ancorata sempre di più offerta formativa della nostra Scuola al nostro Sannio e alle sue peculiarità e qualità, confidando anche nell’apporto dell’Ufficio Scolastico Provinciale e instaurando un proficuo dialogo istituzionale con il Sindacato della Scuola. Abbiamo tentato inoltre, la proseguito l’assessore, di favorire, nei limiti del possibile, l’incontro tra le vocazioni territoriali, il mercato e le potenzialità insite nei programmi didattici. Il riconoscimento di carattere programmatico circa la nostra proposta di ampliamento dell’offerta formativa che la stessa Regione Campania ha di recente fatto al territorio sannita, che peraltro ha condotto come sistema formativo nel suo complesso una battaglia coerente su questo fronte mi pare confermi la giustezza delle nostre posizioni e ci incoraggia ad andare avanti. Naturalmente, ha concluso la Palmieri, non si può vivere di rendita sul risultato registrato da “Tuttoscuola”, ma cogliamo l’occasione di questo piccolo-grande attestato per impostare nuovi obiettivi di sviluppo del nostro sistema".

Esulta anche Potenza. Il presidente della provincia lucana Piero Lacorazza ha infatti dichiarato: “Il sistema scolastico del Sud ha fatto meglio del Nord e del Centro, recuperando parte degli storici ritardi che lo affliggono. In particolare, le scuole della provincia di Potenza risultano essere le migliori del Mezzogiorno, e si piazzano prima di alcune province del Centro e del Nord (come Bergamo, Prato, Imperia e addirittura Bologna), in una speciale classifica che tiene conto di alcuni parametri di rilievo, tra i quali il valore del patrimonio delle scuole, la dispersione scolastica, il numero di alunni per classe (nelle scuole superiori), le mense scolastiche, il precariato e i trasferimenti del personale.

Merito, secondo il presidente Lacorazza, dell’impegno profuso da dirigenti scolastici, personale docente e non, genitori ed alunni degli istituti del potentino, nell’opera di valorizzazione del mondo della scuola. Valorizzazione promossa con forza dalla stessa Provincia di Potenza, che ripone particolare attenzione alla filiera della cultura e dell’istruzione. Un esempio concreto di questo interesse è stata l’approvazione del Piano di dimensionamento scolastico, che ha operato una saggia riaggregazione delle scuole, creando maggior equilibrio tra indirizzi e vocazioni locali e rinvigorendo la presenza di istituzioni scolastiche nelle aree più deboli e che ha portato ad una necessaria riorganizzazione del trasporto pubblico. Un piano – ha aggiunto Lacorazza - frutto di un percorso complesso, maturato nell’ambito di un confronto democratico e costruttivo, a cui hanno partecipato, fornendo un valido contributo propositivo, sindaci, amministratori locali, dirigenti scolastici, mondo della scuola, ufficio scolastico regionale e provinciale e sindacati.
Altre azioni di attenzione al mondo della scuola sono state la creazione di un Osservatorio scolastico provinciale come rete di servizi per rispondere alle diverse esigenze espresse dai soggetti preposti al governo della scuola e la promozione di forti azioni di contrasto alla dispersione scolastica”.

I risultati del 2° Rapporto sono invece oggetto di polemica al Nord, nella provincia di Piacenza. Il consigliere provinciale Gianluigi Boiardi (Insieme per un nuovo Ulivo) fa infatti notare: “La più prestigiosa delle riviste del settore scuola, Tuttoscuola, ogni 4 anni pubblica un rapporto sulla qualità del sistema scolastico sul territorio sfruttando quasi 100 indicatori. Un lavoro serio, fatto da specialisti e incrociato con una mole impressionante di dati. Nei giorni scorsi la presentazione del rapporto, che vede il precipitare della Provincia di Piacenza dal 4^ posto nazionale conseguito nel 2007 al 27^ di oggi, nel 2011".

"Alle dichiarazioni rilasciate dal consigliere provinciale Gianluigi Boiardi riguardo la classifica di Tuttoscuola - ha invece risposto l'assessore Andrea Paparo - ha già dato risposta esaustiva, dettagliata e convincente l'assessore regionale all'Istruzione Patrizio Bianchi che ha tracciato un quadro realistico della situazione della scuola nella nostra regione e nella nostra provincia quando afferma che "Il paradosso è costituito dal fatto che Piacenza, come tutte le altre province emiliano-romagnole, si trova in posizione svantaggiata in classifica per aver virtuosamente applicato da subito la scelta degli accorpamenti".