Il Tar fa rivivere da Tuttoscuola, 3.5.2011 Ricordate l’istituto di Poggiomarino che alcuni mesi fa arrivò agli onori (?) della cronaca come diplomificio di eccellenza? Un’indagine accertò numerose falsità, compreso l’elevato numero di studenti fantasma che risultavano a registro ma frequentavano le lezioni molto saltuariamente. I gestori erano già stati inquisiti per fatti analoghi diversi anni prima, ma con cambio di gestione – secondo quanto riferito dalle cronache di quei giorni - avevano aggirato le disposizioni, rilanciando l’istituto scolastico che, tra l’altro, aveva ottenuto anche da anni la parità scolastica. Ma l’IS.e F. di Poggiomarino, come l’araba fenice, torna a risorgere dalle sue ceneri. Subito, dopo aver cambiato nuovamente gestione. E, per prima cosa, ovviamente ha cercato di difendersi con ricorso al Tar. Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva, limitatamente al presente anno scolastico, della circolare ministeriale n. 31 del 2003 che dispone da anni la parità a certe condizioni, riconoscendo “la sussistenza di un pregiudizio grave ed irreparabile derivante dall’esecuzione dell’atto impugnato nella sfera giuridica di parte ricorrente nel quadro della valutazione sul bilanciamento degli interessi coinvolti nella presente controversia, afferenti, quanto agli aspetti scolastici, alla salvaguardia del corretto esercizio dell’attività di insegnamento, cui si contrappone la prevalente opportunità di non vanificare il principio di continuità didattica nei riguardi degli alunni iscritti ai corsi con la conseguente necessità di disporre la sospensione dell’atto impugnato fino alla conclusione del corrente anno scolastico”. La sospensiva consente in questo agli studenti dell’ultimo anno non solo di concludere le lezioni, ma anche di arrivare alla maturità come iscritti ad una scuola paritaria, evitando in questo modo di essere aggregati ad altro istituto, di evitare l’esame preliminare come candidati esterni e di avvalersi delle normali commissioni esaminatrici con una parte di docenti interni. No comment… |